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Economia

“Il sipario è chiuso, lo spettacolo è finito: Treofan è morta per sempre e qualcuno un giorno dovrà renderne conto”

Le ultime ore della vertenza fino all’accordo: così un gruppo di lavoratori ha raccontato la vicenda dell’azienda chimica ternana: “Da oggi 142 famiglie dovranno fare i conti con una realtà tragica”

“Dodici mesi di cassa integrazione, sette mensilità come incentivo all’esodo, reindustrializzazione del sito attraverso un advisor nominato in accordo tra Jiindal e ministero. Treofan è morta per sempre. Stasera è una certezza. Vedremo nei prossimi mesi se quanto sottoscritto stasera avrà un seguito, lo speriamo tutti, ma conoscendo Jiindal...”

La vertenza Treofan passa anche attraverso il racconto che un gruppo di dipendenti dell’azienda chimica ternana ha fatto in queste ultime settimane attraverso la creazione di una pagina facebook “per dare voce alla nostra protesta, ai nostri timori, alla nostra battaglia. Questo gruppo social (qui il link della pagina) per mesi ha fatto conoscere tutto di noi, alla città di Terni in primis, per poi raggiungere istituzioni, locali e ministeriali a cui abbiamo dato anche in certi momenti fastidio. Abbiamo ricevuto in questo mesi migliaia di commenti e visualizzazioni... il post di Natale ha raggiunto quasi 25.000 persone!!! La solidarietà ricevuta è stata in alcuni momenti “imbarazzante”, il cuore e l’anima buona della gente ci ha spiazzato. A qualcuno tutto questo non è piaciuto anche all’interno del nostro stabilimento, ed ovviamente in alcuni ambienti sindacali. Qui si potrebbe aprire una querelle infinita... Il sindacato... Non ne vale la pena però. Come si potrebbe aprire un dibattito infinito sulle reali intenzioni di sindaco, regione, ministeri e politici vari: avete mai lottato e creduto di poter salvare la Treofan?”.

L’ultimo post descrive però in maniera drammatica l’amarezza che arriva dalla conclusione della vicenda: “Il sipario si è chiuso, lo spettacolo è finito...”, scrivono i lavoratori questa mattina, ricordando che “in tutte le vostre case noi ci siamo: pasta, merendine, biscotti, sigarette sono “incartate” con i nostri prodotti, quelli di cui un indiano (non quelli con le penne in testa... quelli avevano più dignità) ha voluto chiudere le produzioni ternane”.

“È fin troppo facile essere incazzati come bestie, è fin troppo facile augurare il male a chi ha distrutto il marchio Treofan, ma soprattutto ha deciso che da oggi 142 famiglie dovranno fare i conti con una realtà tragica, con l’incertezza del proprio futuro. Qualcuno – ammoniscono i lavoratori - un giorno dovrà renderne conto, ma dovrà fare i conti sin da subito con la propria coscienza, troppe cose nel corso di questa vertenza non sono state portate avanti con trasparenza... troppe. Si è arrivati ad un accordo, buono o cattivo, ognuno è libero di pensarla come vuole, nessuno ha vinto, nessuno ha perso... Tra 12 mesi ci sarà la risposta... Ora il gruppo dipendenti Treofan si ferma e chiude, non ha più senso...”.

La delusone per questo epilogo non impedisce però al gruppo di esprimere “un ringraziamento a tutti i colleghi amici, in questi mesi ci siamo trovati come mai, uomini e donne vere, abbiamo pianto insieme, gioito insieme, litigato violentemente... Ognuno ha insegnato qualcosa all’altro.... Grazie a tutti voi. Grazie. Noi siamo la Treofan e lo saremo sempre”.

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