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Economia

Treofan, sette giorni di fuoco: il 18 febbraio summit al Mise

Pressing dei sindacati per vedere il piano industriale e capire gli effetti sul sito di Terni. Consob indaga sull’acquisizione di Jindal

Chiedono garanzie. Vogliono sapere che futuro avrà il sito di Terni. A tutti i costi. E c’è una data: quella del 18 febbraio. A Roma, al Mise. Sono i lavoratori della Treofan che, per bocca dei loro sindacati, denunciano la forte preoccupazione “perché – dicono - i nuovi proprietari della Jindal non ci stanno fornendo le giuste risposte”.

Il sito produttivo di Terni va bene, produce a ritmi serrati grazie ai suoi 157 dipendenti. Battipaglia sta finendo sul lastrico. I timori che Terni possa subire ripercussioni a favore di un possibile salvataggio dell’altro stabilimento non mancano. “Il 18 febbraio Jindal si è impegnata a portare sul tavolo del Mise, sotto agli occhi dei sindacati, il piano industriale. Se così non sarà – replicano le sigle – sarà battaglia ancora più forte”.

La vendita di Treofan intanto è finita nel mirino di Consob e Antitrust. Si tratta di un’indagine che è stata aperta dal Mise proprio su richiesta dei sindacati, una verifica per fare chiarezza su alcuni aspetti che preoccupano le stesse sigle di categoria. “Vogliamo fare luce su alcuni punti della cessione che non ci convincono – spiega Luca Massarelli, segretario regionale Uiltec – a cominciare dal prezzo di 500mila euro, con questa vendita Jindal si accaparra una bella fetta del mercato europeo, dunque occorre restare vigili. Ora attendiamo le risposte del Ministero. Noi – rimarca – il 18 febbraio ci aspettiamo da Jindal la presentazione di un piano industriale serio, il che vuol dire ‘investimenti’ su Terni, solo così potremo capire che interesse ha Jindal a mantenere la nostra azienda”.

La società M&c che ha ceduto Treofan ha appreso proprio da una nota del Mise che “alcuni aspetti non chiari” della procedura che ha portato alla dismissione della partecipazione nel gruppo Treofan sono al vaglio della Consob e Antitrust, anche attraverso le istanze presentate dal Ministero. Una volta ottenute maggiori informazioni in merito a queste procedure, M&c “valuterà tutte le iniziative che possano essere utili a tutelare al meglio l’interesse proprio e dei suoi azionisti, dandone informativa al mercato”.

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