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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Turismo e cultura portano lavoro e assunzioni. Ma non a Terni: ecco i dati

Poco più di novemila contratti in Umbria, ma solo 380 saranno “messi a terra” sul territorio. I numeri del dossier elaborato dalla Camera di commercio dell’Umbria

Sono 2.560 le assunzioni programmate nel 2022 in Umbria dalle imprese culturali e creative e 7.200 nel turismo a vocazione culturale. Ma 4 profili su 10 sono difficili da reperire. Questi numeri dicono che la regione è decisamente sopra la media nazionale grazie agli avviamenti nel turismo culturale, ma c’è un forte divario a livello provinciale.

Nel complesso, le assunzioni da parte di imprese culturali e creative e del turismo a vocazione culturale rappresentano in Umbria nel 2022 il 15,8% delle assunzioni complessive dei settori industria e servizi, contro il 12,4% della media nazionale. Ma c’è un forte sbilanciamento a livello provinciale: 19,6% in provincia di Perugia e solo 2,7% in quella di Terni.

Il quadro emerge dal volume “Imprese e professioni culturali e creative, 2022” del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal in collaborazione con il centro studi delle Camere di commercio G. Tagliacarne.

Più nel dettaglio, nel 2022 le imprese culturali e creative dell’Umbria hanno programmato l’assunzione di 2.560 lavoratori (2.180 in provincia di Perugia e 380 in quella di Terni), il 4,2% della domanda di lavoro complessiva delle imprese dei settori industria e servizi della regione. Tale percentuale è al 4,6% in provincia di Perugia e al 2,7% in quella di Terni.

Ad attivare la domanda di lavoro un insieme di imprese appartenenti ai quattro comparti “core” del sistema produttivo culturale e creativo: industrie creative, industrie culturali, patrimonio storico-artistico, performing arts e intrattenimento. A queste richieste in Umbria vanno aggiunte poi le 7.200 assunzioni (tutte in provincia di Perugia, nessuna in quella di Terni) collegate alle imprese del turismo a prevalente vocazione culturale. In tutto, tra imprese culturali e creative e quelle del turismo a vocazione culturale, nella regione si tratta di 9.760 assunzioni nel 2022, pari al 15,8% degli avviamenti complessivi al lavoro nei settori industria e servizi: la percentuale è del 19,6% in provincia di Perugia e del 2,7% in provincia di Terni).

In tutta Italia, nel 2022, le imprese culturali e creative hanno richiesto circa 278mila lavoratori, pari al 5,4% (quindi una percentuale più elevata del 4,6% dell’Umbria) della domanda di lavoro complessiva delle imprese dei settori industria e servizi, mentre gli avviamenti programmati dalle imprese del turismo a prevalente vocazione culturale a livello nazionale sono stati 361mila 870, il 7% del totale delle assunzioni programmate (molo meno dell’Umbria, che segna 13,1%). Complessivamente, le assunzioni relative alle imprese culturali e creative “core” e quelle del turismo a vocazione culturale in Italia valgono il 12,4% del totale, ben sotto il 15,8% dell’Umbria. La situazione, come detto, nella regione è molto differenziata tra le due province, con quella di Perugia che è largamente sopra la media italiana e quella di Terni che, invece, è largamente sotto.

“Quella in questione – sottolinea una nota della Camera di commercio dell’Umbria - è una domanda di lavoro che presenta caratteristiche distintive rispetto agli altri settori economici anzitutto per la richiesta di figure professionali altamente qualificate. Si tratta di profili professionali capaci di coniugare elevate conoscenze specializzate con talento e creatività. Pertanto, il 40,6% delle assunzioni riguarda lavoratori laureati, mentre nel complesso dell’economia la quota è pari al 15,1%. Particolarmente elevata è anche la richiesta di esperienza (72,6% delle assunzioni programmate contro il 67,0% del totale imprese di industria e servizi) e quella di figure diplomate (36,6% delle assunzioni, contro il 28,7% dell’intera economia)”.

A livello nazionale, tra le professioni maggiormente ricercate dalle imprese culturali e creative spiccano gli analisti e progettisti di software nel settore-grafico pubblicitario con 20.920 assunzioni, seguiti dai tecnici esperti in applicazioni audio, video, gaming sempre nel settore grafico-pubblicitario (19.040 assunzioni). Elevata anche la domanda di registi, direttori artistici, attori, sceneggiatori e scenografi (12.020 richieste), di operatori di apparecchi per la ripresa e la produzione audio-video (9.850) e di tecnici della produzione radiotelevisiva, cinematografica e teatrale (6.290). Le imprese culturali e creative hanno assunto anche ingegneri industriali e gestionali per il settore creativo e audiovisivo (4.590 assunzioni), addetti all'accoglienza e all'informazione nell’ambito storico-museale (4.550), così come stampatori (4mila 050), ingegneri civili e professioni assimilate (3.780) e tecnici web per i settori audiovisivo e grafico-pubblicitario (3.580).

Nel 2022 la difficoltà di reperimento per le figure richieste dal sistema produttivo culturale e creativo è arrivata a riguardare il 39,1% delle assunzioni (+8,4 punti percentuali rispetto al 2021). Incremento ancora più ampio (+9,8 punti percentuali) sul 2021 per le assunzioni delle imprese del turismo a prevalente vocazione culturale, che nel 2022 è arrivato quasi al 38% di figure professionali per le quali le aziende dichiarano difficoltà di reperimento.

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