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Ast-Arvedi, le opposizioni a Palazzo Spada: subito un consiglio comunale aperto

La richiesta di Pd, M5S, Senso civico e Terni immagina: “L’area ternana e la regione non possono permettersi di perdere una filiera strategica come quella dell’acciaio, serve un piano nazionale sulla siderurgia”

I gruppi consiliari di M5S, Pd, Senso civico e Terni immagina hanno inoltrato la richiesta di un consiglio comunale aperto su Ast. “La particolare delicatezza del tema – scrivono le opposizioni in una nota - impone un momento di condivisione e partecipazione aperto a maestranze sindacali, parti sociali e attori del territorio. Mentre la maggioranza resta chiusa in sé stessa, al contrario riteniamo assolutamente necessario il confronto, il dibattito e il coinvolgimento più ampio possibile per evitare il rischio che il territorio e la città restino marginali rispetto a queste manovre”.

“Dopo il recente passaggio ad Arvedi, c’è incertezza, ad esempio, sul mantenimento dell’organigramma. È fondamentale garantire la tutela dell’assetto dirigenziale, organizzativo e lavorativo partendo dalla difesa degli interinali, richiesta di un premio Covid, garanzie per gli impiegati e per i lavoratori di Ilserv nel passaggio di appalto con Tapojarvi. Nel quadro sin qui tracciato dal Governo – dicono ancora le opposizioni - appare ad oggi difficile ipotizzare che lo Stato voglia giocare da protagonista anche su Terni, dopo Taranto e Piombino. Per questo diviene importante l’elaborazione di un piano nazionale della siderurgia che comprenda una visione a 360 gradi del comparto partendo da infrastrutture, energia, approvvigionamento di materie prime, processi green e riciclo delle scorie”.

“L’area ternana e la regione non possono permettersi di perdere una filiera strategica come quella dell’acciaio. Diritto alla vita e alla salute devono andare di pari passo con il diritto alla produzione industriale e alla tutela dei posti di lavoro. Dato il momento e l’importanza strategica del comparto siderurgico per la nostra città e per la regione intera, riteniamo che il consiglio comunale debba pronunciarsi con un atto unitario che comprenda le necessità evidenziate anche dalle forze sindacali. Attendiamo la risposta della presidenza del consiglio comunale”.

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