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Sangemini e Amerino, arrivano cinquanta milioni per salvare il gruppo Acque minerali d’Italia

Due fondi d’investimento sottoscriveranno l’aumento di capitale: si tratta dell’americano Magnetar e dell’italiano Clessidra. Ami ammessa al concordato dal tribunale di Milano

Due fondi di investimento per salvare Acque minerali d’Italia. Il gruppo Ami – che detiene tra gli altri anche i marchi Sangemini e Amerino – è stato ammesso al concordato in continuità da parte del tribunale di Milano. Passaggio fondamentale per la ristrutturazione del gruppo che prevede l’ingresso nella compagine societaria di due fondi di investimento – l’americano Magnetar e l’italiano Clessidra – che all’omologa definitiva sottoscriveranno un aumento di capitale per 50 milioni di euro, diventando così azionisti di maggioranza del gruppo Ami, in una compagine societaria che vedrà comunque la famiglia Pessina restare nell’azionariato.

Questa iniezione di liquidità permetterà di poter rimborsare i creditori per circa il 35% dell’esposizione debitoria, mentre quelli privilegiati e Invitalia invece saranno ripagati al 100%. Complessivamente per il risanamento dell'azienda saranno messi sul tavolo 70 milioni. L’udienza per i creditori è stata fissata per il 6 settembre 2021.

“Il Gruppo Ami, che controlla decine di marchi, tra cui i masterbrand Norda, Gaudianello e Sangemini, gestisce 26 sorgenti e ha 8 siti produttivi con 400 dipendenti in tutta Italia – spiega una nota diffusa dall’azienda - ha continuato, in questi mesi, a garantire la produzione e il lavoro in tutti siti, nonostante le difficoltà per la pandemia e l’importante calo delle vendite anche per questo settore in seguito al blocco del canale dell’ho.re.ca e alle forti limitazioni per ristorazione e turismo”.

Secondo alcune indiscrezioni, il piano industriale – alla luce dei nuovi ingressi societari - punta a consolidare i 100 milioni di ricavi e prevede un ritorno all’utile nel 2024. La famiglia Pessina dovrebbe restare al controllo dell’azienda mentre per il ruolo di guida del gruppo si fa il nome di Antonio Paganini, già manager del Gruppo.

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