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Economia

Vertenza Tct, una boccata d’ossigeno: revocata la procedura di licenziamento collettivo

Salvi i cinquantuno lavoratori, attivata la cassa integrazione straordinaria. Koenig, Kgt e Tecno multiservice pronte ad assorbire altri lavoratori

Una schiarita per la vertenza Tct. Nella giornata di ieri, 12 giugno, l’azienda ha infatti annunciato la revoca della procedura di licenziamento collettivo dei 51 lavoratori attivata lo scorso 11 maggio.

A darne notizia sono le segreterie territoriali di Fim, Fiom e Fismic a margine dell’incontro – il terzo dopo quelli del 18 e 25 maggio scorsi – che ha visto faccia a faccia sindacati di categoria e proprietà aziendale, assistita da Confindustria Umbria.

Contestualmente alla revoca del licenziamento collettivo, l’azienda ha annunciato l’attivazione della cassa Integrazione guadagni straordinaria (Cigs) per cessazione dell’attività conseguente alla richiesta da parte della Tct al ministero del lavoro e delle politiche sociali con la partecipazione del ministero delle imprese e del made in Italy della convocazione per l’avvio della Cigs per cessazione dell’attività e la richiesta di convocazione alla Regione dell'Umbria per l’attivazione delle politiche attive del lavoro.

“Su richiesta delle organizzazioni sindacali – spiega una nota diffusa da Fim, Fiom e Fismic - le società del gruppo Koenig Metall, Kgt e Tecno multiservice si sono rese disponibili ad assorbire complessivamente ulteriori lavoratori oltre a quelli già assunti”.

Tct è un’azienda altamente specializzata nella fabbricazione di tubi flessibili ad alta precisione. Il materiale proviene dal Tubificio di Terni e trasformato in marmitte, viene commercializzato e spedito Tct per conto del Tubificio attraverso un contratto in scadenza a marzo 2024. Le difficoltà dell’azienda sono principalmente dovute all’aumento dei costi energetici: il bilancio 2022 ha chiuso in passivo per un milione di euro.

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