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Regionali Umbria 2019

Elezioni regionali, i nomi “buoni” per il consiglio e per la giunta: i possibili eletti

Venti i posti disponibili a Palazzo Cesaroni e cinque nell’esecutivo: corsa all’ultimo voto, così la situazione nei partiti

L’ultimo sondaggio realizzato da Quorum/Youtrend per Agi dice che l’Umbria, se si votasse oggi per le Regionali, andrebbe alla coalizione di centrodestra con Donatella Tesei presidente. Tendenza che conferma una precedente rilevazione, aumentando però il vantaggio a favore del tandem Lega-Fdi-FI, con una importante quota di preferenze per il Carroccio di Matteo Salvini che – stando sempre al sondaggio – incasserebbe il 34,4% dei voti a fronte di un risultato complessivo della coalizione al 47,2% (43,1% la quota dell’alleanza giallorossa Pd-5S). L’incognita è rappresentata dal famigerato “corpaccione” degli indecisi/astenuti che sarebbero uno su tre. Si profila dunque una corsa all’ultimo voto per conquistare i venti posti disponibili in consiglio regionale (12 alla maggioranza, 8 all’opposizione) e piazzare cinque pedine (più il presidente) nell’esecutivo di Palazzo Donini. Se davvero oggi fosse il 28 ottobre e i risultati confermassero le tendenze dell’ultimo sondaggio, la Lega farebbe il pieno. In coalizione, infatti, Fratelli d’Italia conquisterebbe il 6,7% dei voti e Forza Italia sarebbe al minimo storico (3,8%). Fuori dall’assemblea legislativa resterebbero le due liste civico a sostegno di Tesei.

Gli scenari post voto per l'eventuale maggioranza

Scorrendo lo storico dei voti (Regionali 2015, Europee 2019) è possibile provare a disegnare qualche ipotetico scenario, accostando nomi e preferenze. Da questo incrocio emergerebbe ad esempio che Valerio Mancini, consigliere regionale uscente (2.910 preferenze nel 2015) andrebbe verso la riconferma e potrebbe anche incassare una “promozione” e finire direttamente nella eventuale giunta Tesei, liberando una casella dentro al consiglio. Col vento a favore sembrano navigare anche la giovane consigliera comunale tuderte, Francesca Peppucci, e il responsabile della Lega del comprensorio Assisi-Bastia, Stefano Pastorelli. La prima alle Europee di maggio ha portato a casa – seppure con il robusto traino della candidatura in ticket con il “capitano” Salvini – oltre 11mila preferenze. Il secondo, sempre dalle urne di maggio, è uscito con in tasca quasi 9 mila voti. Se ripeteranno questa performance è difficile dirlo, ma è probabile che un seggio in consiglio lo abbiano (quasi) assicurato. Sempre restando dentro al perimetro leghista, c’è da tenere d’occhio l’assessore ternano Enrico Melasecche (mille voti alle comunali 2018 e una lunga carriera politica anche in Regione) che potrebbe incassare le preferenze necessarie all’elezione come “rappresentante” del Ternano a Perugia e anche di un altro ternano, l’avvocato cinquantenne Daniele Carissimi. Se è vero che per incassare il pass d’ingresso a Palazzo Cesaroni serve una massiccia dose di preferenze, è altrettanto vero che Carissimi potrebbe anche venire chiamato direttamente dalla presidente Tesei nella squadra di governo. Due ulteriori nomi da monitorare sono quelli di Giulio Villani e Roberto Mastalia. Il primo è co-fondatore di otto dei nove comitati "Difendiamo i nostri figli dell'Umbria” e dunque attinge ad un bacino di voti ampio e poco definito nel quale si rispecchia il variegato mondo dei “cattolici”. Il secondo, avvocato folignate e presidente di Auret (associazione che si occupa di autismo e ricerca) pesca nel settore dei “no-vax”. Se l’obiezione di coscienza rispetto alle attuali norme in materia di vaccini si dovesse trasformare in voti, allora l’ingresso nell’assemblea legislativa ci potrebbe pure stare.

Fratelli d'Italia e Forza Italia: la situazione 

Tra i Fratelli d’Italia la corsa è affollata ma sembra che gli spazi siano pochi. Probabile che Marco Squarta (3.846 voti nel 2015) incassi l’elezione e venga chiamato come vicepresidente della giunta regionale. Dietro lui a sgomitare ci sarebbero il ternano Emanuele Fiorini (2.478 voti nel 2015, ma con la Lega) e Sergio De Vincenzi (1.600 preferenze nel 2015, appoggiando Claudio Ricci). Se i numeri hanno un senso, anche Eleonora Pace, già responsabile provinciale a Terni di Fdi (1.228 voti nel 2015) potrebbe avere qualche chance. Su Forza Italia si allunga un grosso punto interrogativo. Non solo per i risultati che il sondaggio attribuisce al partito di Silvio Berlusconi. Ma per le fronde interne, soprattutto ternane, che potrebbero mettere i bastoni fra le ruote nella rincorsa al seggio. È probabile che l’obiettivo principale sia quello di incassare un voto in più di Squarta e quindi rivendicare la vicepresidenza della Regione, così da far scattare anche un secondo consigliere. Per chi? Il giovane perugino Edoardo Gentili viene indicato come “pupillo” del sindaco di Perugia, Andre Romizi, e quindi potrebbe essere l’indiziato numero uno. Se nel Ternano i voti non si disperderanno ma anzi si dovesse fare massa critica, qualche speranza per l’assessore di Terni, Stefano Fatale, o per il sindaco di Amelia, Laura Pernazza, ci potrebbe anche stare. Ma viste le scintille della scorsa settimana, culminate con la rinuncia alla candidatura di Francesco Maria Ferranti, presidente del consiglio comunale di Terni, il fronte comune sembra obiettivo piuttosto lontano.

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