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Regionali Umbria 2019

Elezioni regionali 2019, Umbria dei territori scopre le carte: costituente entro agosto, poi il candidato presidente

Il progetto del “polo civico regionale” al lavoro su programma e identikit del leader: “Una figura che dovrà essere autorevole, credibile, in discontinuità con le esperienze passate”

La politica non va in vacanza in vista del (probabile) appuntamento con le elezioni regionali del prossimo novembre. In piena attività il “cantiere” di Umbria dei territori, il “polo civico regionale” che punta ad essere “autonomo e indipendente” e che fissa l’agenda dei prossimi lavori.

La costituente dei territori, che si terrà entro agosto, sarà la fase conclusiva di un processo senza alcuna preclusione, in cui si definirà il programma e il profilo del candidato presidente per le imminenti elezioni regionali. Una figura che dovrà essere autorevole, credibile, in discontinuità con le esperienze passate e lontana da qualsiasi collateralismo con l’attuale sistema di potere”. È questo uno dei passaggi del comunicato stampa diffuso dal movimento che ha in Floriano Pizzichini, già candidato sindaco e attuale consigliere comunale a Todi, e Stefania Proietti, sindaco di Assisi, due delle colonne portanti.

Un progetto civico diverso da quelli fin qui proposti, perché fondato sull’unione di reali, concrete esperienze civiche comunali. Il coordinamento prevede la suddivisione del territorio regionale in macro-aree che hanno l’autonomia di allargare l’organizzazione, sempre aperta a nuove adesioni di liste, associazioni e movimenti”.

“A fronte di improvvisate e autoreferenziali candidature civiche, a fronte di coalizioni che, sotto l’insegna del civismo, provano a nascondere schemi e candidati presidenti la cui appartenenza politica è nota, Umbria dei territori ritiene necessario accelerare il processo di aggregazione di tutte le aree autenticamente civiche, al fine di dare agli umbri una proposta chiara e credibile. Tale proposta non può che nascere dal basso, da un percorso partecipativo, lontano da tavoli ristretti in cui, in Umbria, o addirittura a Roma, qualcuno pensa di scegliere al posto degli umbri. Siamo distanti da scelte e metodi autoreferenziali che non si pongono l’obiettivo di costruire una nuova, credibile e competitiva alleanza democratica, che diano per scontato l’esito elettorale e che non puntino al governo dell’Umbria. Se gli obiettivi sono un nuovo modello di Regione in cui le realtà territoriali siano padrone del proprio destino, con un cambio radicale della classe dirigente, la risposta non può, pertanto, che partire dal patrimonio di esperienze, competenze e progetti che nascono dalle sfide locali, nelle quali ogni componente e lista ha dimostrato avere un reale consenso, esprimendo amministratori di qualità che, in molti casi, come ad Assisi, sono stati chiamati al governo cittadino”.

Questo per arrivare ad un “progetto riformatore e di governo, basato sulle unioni territoriali, anche oltre i confini della Regione, sulla sostenibilità ambientale, su interventi sociali volti a sconfiggere povertà e debolezze, su un sistema sanitario realmente territoriale, su un sistema industriale competitivo e sostenibile in grado di garantire un’occupazione di qualità, su una scuola e una università di eccellenza che facciano da traino alla mobilità sociale, sulla realizzazione e valorizzazione di infrastrutture, fondamentale volano per il turismo, gli scambi regionali ed extra regionali”.  

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