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Regionali Umbria 2019

Elezioni regionali, Umbria dei territori riparte dai sindaci: esempio su cui costruire la nuova classe dirigente

Sabato 24 agosto primo summit a Todi: “Siamo una grande alleanza civica, unica alternativa alla scontata vittoria della Lega”

Fuori dai palazzi seguendo l’esempio dei sindaci. È tempo di serrare le fila in questa lunga estate pre-elettorale che sta portando l’Umbria all’appuntamento del 27 ottobre, quando gli elettori saranno chiamati a rinnovare il consiglio regionale.

A poco più di due mesi dal “d-day” si terrà sabato prossimo, 24 agosto, all’Hotel Europalace di Todi il primo summit pubblico dell’Umbria dei territori, il movimento costruito da Stefania Proietti, sindaco di Assisi, e Floriano Pizzichini, consigliere comunale tuderte, che si autodefinisce “una grande alleanza civica, unica credibile proposta intorno alla quale costruire una nuova alleanza democratica e, pertanto, unico argine alla altrimenti scontata vittoria della Lega”.

Il dibattito politico regionale, in previsione della imminente tornata elettorale, continua ad avvitarsi su se stesso, in un vortice di nomi e candidature le cui logiche restano in capo alle dinamiche interne ai partiti e al vecchio e superato schema centrodestra-centrosinistra. Un dibattito che, in maniera trasversale, si chiude nei palazzi romani e perugini, si consuma fra una classe politica sempre più autoreferenziale e sfugge ad un vero confronto sui problemi della nostra regione, sulle possibili soluzioni e su un’idea di futuro. Dinamiche dalle quali Umbria dei Territori è sino ad oggi rimasta fuori e da cui non si farà coinvolgere”.

Quello che invece Umbria dei territori propone è un “percorso che nasca dal basso, dai territori, dai movimenti e dalle associazioni e che metta al centro un progetto ed un programma condiviso. Condizione indispensabile per arrivare in maniera credibile alla definizione delle candidature. Al contrario, autocandidature, personalismi, fughe in avanti e tatticismi sono in piena contraddizione con un percorso che fa dell’altruismo, della generosità e dall’apertura al confronto la cifra del progetto politico che vogliamo costruire”.

Un progetto in cui “la forza e l’autorevolezza dei sindaci si determina nella coerenza con cui si impegnano a rispettare il proprio mandato elettorale, i propri cittadini ed il proprio territorio, sino al compimento del mandato. Un esempio, questo, sul quale costruire una nuova classe dirigente che non utilizza i territori come trampolino di lancio, ma che li rispetta dando loro forza e centralità nel quadro regionale”.

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