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Al Fat Art Club arriva il 'Drive Jazz' di Giovanni Guidi trio

Se Giovanni Guidi non è più una promessa ma una splendida realtà del panorama jazzistico internazionale, anche i due co-leader non sono da meno: Joe Rehmer e Federico Scettri. Appuntamento il 24 maggio

Nuovo avventura musicale di segno collettivo per Giovanni Guidi, Joe Rehmer e Federico Scettri.
Se Giovanni Guidi non è più una promessa, ma una splendida realtà del panorama jazzistico internazionale, anche i due co-leader non sono da meno: Joe Rehmer si è fatto prepotentemente notare accanto a musicisti come Gianluca Petrella, Fabrizio Sferra e Dan Kinzelman, mentre Federico Scettri ha collaborazioni con Paolo Fresu, William Parker e Francesco Bearzatti, tra gli altri.
Siamo di fronte ad un gruppo eccezionalmente convincente e motivato. La musica lascia molto spazio all’improvvisazione e tre interagiscono telepaticamente proponendo un’estetica musicale avvincente, personale, avventurosa ed iconoclasta.

JOE REHMER e’ nato nella periferia di Chicago nel 1984. Ha studiato il contrabbasso con il rinomato contrabbassista di Chicago Nick Schneider. All’età di 18 anni si è trasferito per studiare a Miami dove si è laureato con un master degree in ” Studio music And jazz ” nel 2008. Nello stesso anno ha registrato il suo primo disco “Tazer Room” con Atomisk Records. Nel 2010 Joe si è trasferito in Italia dove vive attualmente. È spesso in tournée con gruppi di cui fa parte: Hobby Horse, Enrico Zanisi Trio, Airship Rocketship, Gianluca Petrella – il bidone, El Portal, Giovanni Guidi – Rebel Band e Tensil Test. Ha suonato in molti festival come Edinburg jazz And Blues Festival , New Delhi Jazz Festival , Jamaica Jazz And Blues Festival, Umbria Jazz, 12 Points Festival Dublin, Graz Jazz Festival. Ha collaborato con vari artisti del calibro di Maria Schneider, Jim Black, Michael Blake, John Hollenbeck, Troy Roberts, Enrico Rava, Dave Liebman e Oskar Gudjonsson.

FEDERICO SCETTRI Nasce a Roma il 24 giugno 1985. Inizia fin da piccolo ad appassionarsi alla musica grazie a suo padre, docente di organo e pianoforte e collezionista di vinili di musica classica e d’avanguardia. Si avvicina al jazz e alla musica di ricerca nel 2004 partecipando a Siena Jazz ai corsi di Franco D’Andrea, Paolino Dalla Porta e Giancarlo Gazzani, e frequentando poi per tre anni i corsi invernali di Stefano Battaglia. Tra il 2005 e il 2008 viaggia tra Bologna, Berlino, Londra e New York, collaborando con svariati musicisti, fra cui: Bobby Previte, Paolo Fresu, Jamaladeen Tacuma, William Parker, Francesco Bearzatti, Domenico Caliri, Fabrizio Puglisi, Cristina Zavalloni. Si è esibito in Italia, Austria, Francia, Svizzera, Germania, Spagna, Portogallo, Belgio, Olanda, Croazia, Serbia, Slovenia, Macedonia. Tra le formazioni più importanti in cui ha suonato ci sono Orange Room di Beppe Scardino, East Rodeo (con Alfonso Santimone, Alen Sinkauz e Nenad Sinkauz) e Jump the Shark di Piero Bittolo Bon. Dal 2007 suona nella Cosmic Band di Gianluca Petrella, gruppo col quale dal vivo utilizza anche il laptop, virtual synth ed effetti. Oltre ad una performance acustica-elettronica completamente in solo in cui si è esibito a Roma e a Foligno, la band Kolmitt è un altro dei suoi esperimenti più puramente elettronici che attualmente lo impegna. Altri progetti di cui fa parte sono Camera Lirica di Domenico Caliri, e Luminal di Dimitri Sillato, con cui ha registrato due dischi lo scorso anno.

Appuntamento al Fat Art Club - venerdì 24 maggio alle ore 22

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