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Appuntamento con la tradizione, domenica torna la festa di Sant'Antonio Abate

La messa nella chiesa di Santa Maria. Previste anche le sonate del Gruppo Campanari di Arrone

Ci saranno le campane, gli animali, le ciambelle e, ovviamente, la Santa Messa. L'appuntamento con le celebrazioni per Sant'Antonio Abate tornano puntuali come ogni anno, ed Arrone si fa trovare pronto. L'appuntamento è per domenica 13 gennaio alle 11,30: si inizia con una messa nella chiesa di Santa Maria e con le tradizionali sonate del Gruppo Campanari alle 10.45, 11, 11.15 e 11.25 eseguite nel campanile della chiesa di San Giovanni Battista. Al termine della celebrazione liturgica, accompagnata sempre dal suono delle campane, ci sarà la benedizione degli animali con la sfilata di cavalli e la distribuzione delle tradizionali ciambelle.

Chi era Sant'Antonio Abate

Antonio abate è uno dei più illustri eremiti della storia della Chiesa. Nato a Coma, nel cuore dell'Egitto, intorno al 250, a vent'anni abbandonò ogni cosa per vivere dapprima in una plaga deserta e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse vita anacoretica per più di 80 anni: morì, infatti, ultracentenario nel 356. Già in vita accorrevano da lui, attratti dalla fama di santità, pellegrini e bisognosi di tutto l'Oriente. Anche Costantino e i suoi figli ne cercarono il consiglio. La sua vicenda è raccontata da un discepolo, sant'Atanasio, che contribuì a farne conoscere l'esempio in tutta la Chiesa. Per due volte lasciò il suo romitaggio. La prima per confortare i cristiani di Alessandria perseguitati da Massimino Daia. La seconda, su invito di Atanasio, per esortarli alla fedeltà verso il Conciliio di Nicea. Nell'iconografia è raffigurato circondato da donne procaci (simbolo delle tentazioni) o animali domestici (come il maiale), di cui è popolare protettore.
 

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