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Martedì, 16 Aprile 2024
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“Ocriculum AD 168”, ecco come si viveva nell’antica Roma del secondo secolo

Oltre 300 figuranti e un’esperienza “immersiva” per appassionati e turisti: l’evento è in programma dal 27 al 29 maggio

Si chiama “Ocriculum AD 168” ed è l’evento in programma ad Otricoli dal 27 al 29 maggio. In quei giorni l’area archeologica sarà popolata da oltre 300 figuranti dell’associazione e di altri enti rievocativi provenienti da tutta Italia. È previsto l’arrivo di migliaia di visitatori.

“I vari banchi didattici di cui si compone la manifestazione - si legge in un comunicato - sono realizzati tenendo presente la sfera emotivo-sensoriale. Per questo essi hanno la capacità di rendere il visitatore attivo protagonista di un particolare esempio di rievocazione, che è anche archeologia sperimentale proposta al grande pubblico e, in particolare, a specifiche categorie turistiche più sensibili, come il turismo scolastico-giovanile, le famiglie, le fasce deboli. La dislocazione delle varie attività rievocative presso tutti i principali monumenti della città antica - prosegue la nota stampa - permette infatti il pieno godimento tanto di questi, quanto di quelle grazie all’abbattimento delle poche barriere architettoniche presenti in un’area archeologica che è anche parco naturalistico. Gli eventi di promozione territoriale aiutano a costruire l’identità del territorio, a renderlo noto non solo nell’area di riferimento, ma anche nel panorama regionale prima, nazionale e straniero poi. Secondo alcuni dati, gli eventi di rievocazione che diventano una sorta di edutainment, concorrono alla promozione e alla valorizzazione del territorio attraverso un’esperienza diretta, che permette al fruitore non solo di immaginare, ma anche di vivere e toccare con mano il modo in cui vivevano i romani”.

“Per questa edizione, inoltre, all’interno dell’evento Ocriculum AD 168 si svolgerà una delle due giornate di studi promosse dall’associazione nell’ambito del progetto ‘Carsulae e Ocriculum, tra archeologia e rievocazione’ finanziato della Fondazione Carit. Il progetto - si legge ancora nel comunicato - ha come scopo principale quello di illustrare gli aspetti della vita quotidiana e istituzionale del secondo secolo nell’Impero romano e, in particolare, nelle due cittadine dell’Umbria meridionale. Unitamente agli interventi teorici curati da esperti del settore, i partecipanti potranno godere di un’esperienza immersiva e coinvolgente attraverso cui calarsi di persona in uno spaccato di vita fermo alla piena età imperiale romana. Nell’ambito della giornata dedicata alla città di Ocriculum, che avrà luogo la mattina di sabato 28 maggio, l’associazione darà voce ad alcuni collaboratori grazie ai quali alcuni settori hanno potuto nascere e crescere in conoscenze e accuratezza storica. L’aiuto fornito da Giuseppe Cascarino, Fabiana Martelli, Laura Noviello, Michele Porcaro e Giulio Ranaldi, ciascuno per la propria area di competenza, è stato di fondamentale importanza per l’associazione. Non di meno i relatori invitati ad esporre i tratti salienti di Ocriculum nel II secolo spiccano nel panorama scientifico per aver contribuito ad accrescere le conoscenze storiche e archeologiche sulla città. Parliamo di Luana Cenciaioli, Giorgio Filippi, Marco Menichini, Giacomo Antonelli e Matteo Antonelli hanno a vario titolo condotto ricerche sulla città per metterne in luce la preziosa storia e lasciare alla comunità otricolana una maggiore consapevolezza delle proprie radici. Ultimo, ma fondamentale contributo, sarà quello che aprirà il convegno: Elena Roscini, funzionario archeologo della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio dell’Umbria, illustrerà le operazioni attuate dalla Soprintendenza per la tutela e la valorizzazione del sito archeologico nel corso del passato periodo pandemico, con uno sguardo alla future prospettive”.

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