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La strage di Ustica e i misteri irrisolti: “Elementi compatibili con ordigno esplosivo”

Alla biblioteca Arpa la presentazione del libro “Ustica, un’ingiustizia civile” del giornalista e storico dell’Aviazione Gregory Alegi, col generale Leonardo Tricarico

“Su Ustica sono stati scritti libri, film e opere teatrali, che aldilà del loro successo sono tutti accomunati dalle ipotesi formulate da Priore, che nessun tribunale penale ha confermato. Noi mostriamo invece che il nesso con la caduta del MiG-23 in Calabria è stato smentito dalla magistratura già nel 1989, che nel 1998 la requisitoria dei pubblici ministeri escluse ogni traccia di missile, che le evidenze fisiche sul relitto sono compatibili al 100% con la bomba e molto meno con le altre ipotesi via via formulate”. Parte da questo punto il libro “Ustica, un’ingiustizia civile” (Edizioni Rubettino), presentato martedì pomeriggio nella biblioteca dell’Arpa Umbria a Terni. Alla presentazione erano presenti gli autori, il giornalista e storico dell’Aviazione Gregory Alegi (collegato via web) e il generale di Squadra aerea Leonardo Tricarico, già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica Militare, presidente della Fondazione Icsa (Intelligence Culture and Security Analysis) e presidente del Comitato Scientifico della SAFA (Scuola di Alta Formazione Ambientale di Arpa Umbria).

Il 27 giugno del 1980, alle 20.59 e 45 secondi, nei cieli italiani, si consumava una delle più gravi tragedie aeree nella storia del Paese; un aereo Dc-9 della compagnia privata “Itavia” esplodeva in volo all’altezza dell’isola di Ustica, lungo la rotta tra Bologna e Palermo. Tutte le 81 persone a bordo, tra passeggeri e membri dell’equipaggio, morirono nella tragedia. “Da allora - è stato spiegato in conferenza - è iniziato uno dei più grandi misteri italiani, caratterizzato da insabbiamenti, incidenti, delegittimazioni, suicidi e morti sospette, registri e tracciati radar cancellati, documenti spariti nel nulla; un muro di gomma per nascondere cosa sia realmente accaduto nei cieli del Mediterraneo quella tragica notte”.

Il libro si articola in tre parti, costituite da testimonianze di prima mano, da un saggio che sintetizza l’intricata vicenda con rigorosi riferimenti alle fonti e da un’appendice di documenti tra i quali spicca la sequenza di distruzione dell’aereo accettata all’unanimità dalla commissione nominata dallo stesso giudice istruttore Rosario Priore. Nel libro, Tricarico e Alegi affrontano infine il nodo della differenza tra i processi penali ai vertici della forza armata, tutte conclusesi senza una sola condanna, e le cause civili, che hanno riconosciuto indennizzi per centinaia di milioni di euro. “Non pretendiamo - hanno spiegato gli autori - che un libro possa, da solo, ribaltare 41 anni di comunicazione a senso unico, ma speriamo di far sapere a tutti che nelle loro sentenze magistrati coraggiosi di Assise e Cassazione hanno saputo distinguere tra fantapolitica e realtà”.

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