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Dialogo immaginario con Moana Pozzi: a Narni arriva “Settimo Senso”

Sabato al Teatro Manini lo spettacolo in prima regionale: protagonista Euridice Axen diretta da Nadia Baldi, nel testo tratto da un racconto dello scrittore Ruggero Cappuccio

Un affascinante e seduttivo monologo di una donna, le cui sembianze sono quelle di Moana Pozzi, impegnata in un dialogo immaginario con un uomo che ne rimarrà stregato. E’ in programma sabato 13 novembre 2021, alle 21, il Teatro Manini di Narni, lo spettacolo “Settimo Senso”, in prima regionale. Protagonista Euridice Axen, diretta da Nadia Baldi, che cura la drammaturgia di un testo tratto da un racconto dello scrittore e regista Ruggero Cappuccio, fortemente voluto in stagione dai direttori artistici Francesco Montanari e Davide Sacco. Una coproduzione a cura di Khora.teatro, Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia, presentata insieme a Teatro Segreto Srl.

“Settimo Senso” è l’immaginario dialogo tra una donna e un uomo, in cui lo stupore deflagra quando l’uomo, si accorge che la presenza femminile è, in tutto e per tutto, uguale a Moana Pozzi. La donna coglie la sua sorpresa e parla all’uomo. Lo irretisce in un dialogo misterioso ed enuncia la sua idea di pornografia, lanciando provocatorie affermazioni contro il potere, la politica, l’arrivismo. In un crescendo di tensione e parole, il dialogo diventa serrato e seduttivo. La donna spiazza l’uomo, che nella vita fa lo scrittore, dicendogli che lui sta sicuramente progettando di scrivere un articolo-rivelazione sulla falsa morte di Moana Pozzi. E così, gli propone un affascinante gioco notturno, spiegandogli che avrà a disposizione una notte per decidere se corteggiarla o tradirla con uno scoop giornalistico.

“Moana Pozzi è divenuta nell’immaginario collettivo, un autentico paradigma della donna oggetto, accerchiata dalle spregiudicate esigenze commerciali dell’industria pornografica e dalla distorta concezione sessuale derivata dal maschilismo imperante. Parlare di personaggi famosi che hanno attraversato l’immaginario erotico collettivo, è sempre delicato. Ma io ho voluto cogliere, attraverso questa strana storia di seduzione tra una porno-diva e un uomo, tutto quello che può passare come messaggio trasversale. Attraverso le parole del personaggio femminile, che aprono ad una possibile analisi critica sulla pornografia, tocchiamo quelli che sono i più profondi, ancestrali e arditi sensi che muovono il potere e la violenza dell’essere umano”.

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