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Torna il Terni festival: "Un'ostinata resistenza"

Dal 21 a 23 settembre in città protagonista l'arte contemporanea con 38 artisti italiani e internazionali e un'installazione nomade per le piazze del centro

A rischio fino alla fine per motivi economici e per l'abbandono del sostegno del Tsu, torna dal 21 al 23 settembre a Terni il festival internazionale della creazione contemporanea. Un'edizione, la numero 13 che si presenta con il claim "The end of now", pù limitata nei giorni ma che metterà in vetrina il meglio degli artisti che fin qui hanno fatto la storia della manifestazione. Complessivamente 38 artisti nazionali e internazionali, un’installazione nomade in città e appuntamenti serali al Caos sono la spina dorsale del programma 2018. 

"Questa tredicesima edizione - ha spiegato la direttrice artistica, Linda Di Pietro - nasce da un processo di continuo ripensamento dovuto alle trasformazioni strutturali del modello del festival e della sua sostenibilità economica. Vuole essere un gesto radicale, portato avanti grazie alla storia costruita negli anni, alle relazioni artistiche e alle occasioni di crescita offerte che hanno provocato adesioni spontanee e voglia di proteggere un festival sentito come necessario da una comunità numerosa, fatta di persone diverse. Un gesto ostinato perché crediamo sia necessariof portare un messaggio e offrire occasioni di incontro in un mondo sempre più intollerante. Ma è un gesto che scegliamo di non ripetere senza le condizioni minime necessarie, crediamo nella resistenza ma non nella sopravvivenza a tutti i costi".

Il programma

Il tema della resistenza è cuore della performance di Marino Formenti che apre il festival il 21 settembre in piazza Europa alle 19 con una sonata di 5 ore, in cui "Povera Patria" di Battiato si trasforma ed evolve in un viaggio condiviso con chi deciderà di restare e resistere insieme. Dopo la luna di Luke Jerram, Terni festival si affida al collettivo Parasite 2.0 per dar vita ad uno spazio extraterrestre, un’installazione fisica nomade chiamata Welcome to another planet che apparirà dalle 15.30 in piazza Tacito e in cui 20 artisti si alterneranno con micro interventi in riposta alle domande: come   parlare    con   gli   alieni?      e     Odissea   nello   Spazio:    Come   tornare    a      casa? "Obiettivo e desiderio degli interventi e dell’intera ambientazione - dicono gli organizzatori - è immaginare il futuro che vogliamo vivere sulla Terra. Terni festival si ripensa come gesto artistico elaborato in collaborazione aperta con gli artisti che ne hanno condiviso la storia, da Menoventi a Silvia Costa, da Fosca al Gruppo Nanou passando per Cristina Kristal Rizzo e Ivana Muller fino ai talenti cittadini Alex Cecchetti, Andrea Abbatangelo e Livia Massarelli con Anna Borini: un coro di voci a cui si somma la comunità cittadina da sempre orizzonte di riferimento. Un festival come gesto partecipato, creato per e con gli artisti".

 Dalle 19 tutte le sere il programma si sposta al Caos con Little Fun Place di OHT_office for human theatre, un piccolo padiglione nomade, una roulotte in cui filosofia e cinema si alternano a lettura olistica dei tarocchi con Irene Fucili, la serata vinilica night e tanti dj set, dove oltre a talk e film dedicati allo spazio, ci sarà una serata dedicata all’osservazione del cielo a cura dell'Associazione ternana astrofili "M. Beltrame".

Tra gli spettacoli in calendario, il 21 settembre, Babilonia Teatri con Calcinculo dalla luna presentano un estratto del nuovo lavoro dedicato alla nostra realtà in cui finzione e verità si confondono, il 22 Settembre si inizia con La Llista di Quim Bigas Bassart che torna a galvanizzare il pubblico dopo Molar giocando stavolta su liste e lettere d’amore. Segue Combattimento di Muta Imago, un’esplorazione dell’amore come desiderio predatorio e a corollario Talk Show di Teatro Sotterraneo, un format che esplora ironicamente il senso del teatro con l’immancabile apporto della Libera Repubblica degli Spettatori.

Il 23 settembre si inizia con un brunch alle 12 e si prosegue con gli interventi nello spazio urbano dalle 15.30. Al Caos dalle 17 si susseguono The Imaginary Symposium di Danae Theodoridou, un vero e proprio simposio greco tra umani e algoritmi e Cases di Xesca Salvà, installazione performative che esplora il micro-universo domestico come zona di confine tra identità e rappresentazione sociale. Esplorazione finale è quella di Milo Rau, regista tra i più importanti in Europa, premio Ubu e Premio Europeo per il Teatro, che torna a Terni con The Congo Tribunal, un documentario edicato alla guerra economica in Congo in cui il cinema diventa strumento politico. Si chiude con suoni dallo spazio lontano, dal Congo e la Nuova Guinea con dj set di dj DG Vane.

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