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Accusato di anni di violenze verbali e molestie fisiche. Assolto dopo sei anni di processo

La moglie aveva denunciato il marito per le continue offese, le minacce e la pretesa di fare sesso nonostante vivessero da separati in casa. Accaduto a Perugia

Anni di presunte violenze verbali e molestie fisiche. È quanto ha denunciato una donna, portando il marito in tribunale con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. Dopo sei anni di udienze l’uomo è stato assolto.

La Procura di Perugia aveva accusato l’uomo di “aver maltrattato la propria coniuge, sottoponendola ad atti di violenza fisica, morale e psicologica e tenendo nei di lei confronti atteggiamenti violenti, minacciosi e aggressivi tali da indurre la donna ad allontanarsi dall’abitazione familiare”.

Secondo la ricostruzione accusatoria, l’imputato avrebbe offeso la moglie “definendola ‘put... rumena, zingara’, le impediva di portare con sé il figlio minore o comunque le impediva di vederlo al suo rientro dal lavoro, pretendendo di avere con lei rapporti sessuali nonostante vivessero da separati in casa, giungendo in più occasioni a palpeggiarla in casa” o anche presso l’attività commerciale gestita dalla donna, “anche alla presenza del figlio, affermando che era suo diritto avere rapporti sessuali con lei, così costringendo la donna a dormire chiusa in camera con il figlio”.

In altre occasioni l’avrebbe minacciata dicendo: “Prima o poi tanto ti ammazzo, se ti becco con un altro uomo ti butto dalla finestra e ci butto anche tuo figlio”.

Fatti avvenuti nella provincia di Perugia dal 2013 al 2016. L’uomo era difeso dall’avvocato Giovanna Mirella Anania, mentre la donna si era costituita parte civile tramite l’avvocato Giuseppe Sereni.

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