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Umbria, spariscono 100mila euro dal conto del condominio: a processo amministratrice "infedele"

La Procura contesta l'appropriazione delle quote versate dai condomini per pagare dei lavori straordinari nel palazzo

Una amministratrice di condominio è finita davanti al giudice con l’accusa di aver fatto sparire quasi 100mila euro derivanti dalle quote pagate dai proprietari degli appartamenti.

La professionista, una 58enne di origini romane, difesa dall’avvocato Andrada Ilie, deve rispondere dell’accusa di appropriazione indebita “perché con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso” di sarebbe impossessata “della somma complessiva di 97.664,45 euro”.

Somme che deriverebbero dagli importi versati “dai condomini, a titolo quote condominiali, destinate al pagamento” di fatture per 30.475,56 euro per dei lavori straordinari commissionati dal condominio; per un’altra fattura da 31.378,14 euro “quale importo pari alla differenza tra il costo totale dei lavori straordinari effettuati dal condominio e la somma totale versata dai vari condomini” e “9.750 euro, totale delle somme di denaro prelevate senza apparente giustificazione da conto corrente del condominio”.

La Procura di Perugia contesta anche l’aggravante “di aver agito in ragione della qualifica riconosciutale dalla vigente normativa di amministratore di condominio”. I fatti contestati sono avvenuti tra il settembre del 2014 e il dicembre del 2020. I condomini si sono costituiti parte civile tramite l’avvocato Maria Bruna Pesci.

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