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Giovedì, 25 Aprile 2024
Notizie dall'Umbria

Calci e schiaffi in carcere, ancora violenza a Capanne (Perugia). Aggredito e minacciato un poliziotto penitenziario

Non si ferma l'ondata di violenza e le aggressioni al personale penitenziario delle carceri regionali. L'ultimo episodio denunciato dal SAPPE (sindacato della polizia penitenziaria)è accaduto nuovamente a Capanne.

Un'ondata violenta di aggressioni e minacce, praticamente all'ordine del giorno. L'ultimo, in ordine di tempo denunciato dal SAPPE (sindacato di polizia penitenziaria) è avvenuto nuovamente al carcere perugino di Capanne. 

Calci, pugni e minacce di morte sono sate rivolte da un detenuto di origine campane a un poliziotto penitenziario in servizio. Un racconto che proviene direttamente dalle parole del segretario nazionale del SAPPE, Fabrizio Bonino: "Quel che è successo è di una gravità inaudita e sconcertante. Nel tardo pomeriggio del 28 luglio scorso, il poliziotto penitenziario addetto al controllo dei detenuti impiegati nella cucina del carcere, era passato nell’ufficio della sorveglianza generale per comunicare il termine del proprio servizio. All’interno dell’ufficio era presente un detenuto in udienza con l’ispettore di turno".

Il detenuto aveva in passato già lavorato nella cucina riservata ai carcerati e alla vista dell'agente lo ha aggredito di sorpresa, ferendolo con schiaffi e calci, in particolare all'orecchio.

"L'ispettore - prosegue Bonino - insieme ad altro personale di Polizia, è intervenuto immediatamente per placare l'ira del detenuto, che se pur successivamente bloccato e messo in sicurezza non ha esitato a minacciare di morte il collega, promettendogli che prima o poi l'avrebbe fatto"

Il poliziotto ferito è stato poi sottoposto a cure mediche direttamente in infermeria e poi trasferito al Silvestrini di Perugia per ulteriori accertamenti. 

Una sistuazione ritenuta insostenibile, per la quale il sindacato chiede un intervento del governo: "Credo ci si renda conto che così non si può andare più avanti - commenta Bonino - È uno stillicidio continuo e quotidiano. E purtroppo non vediamo azioni decise da parte di ministero della giustizia e il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria tese a tutelare i poliziotti, finalizzate a contrastare le aggressioni, le colluttazioni e i ferimenti si verificano costantemente, con poliziotte e poliziotti contusi, offesi e feriti e addirittura colpiti dal lancio di feci e urine dei detenuti, con celle devastate ed incendiate. Basta!”

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