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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Caro bollette, arriva il prestito di Regione e Fondazione contro l’usura: ecco cifre e requisiti per averlo

La misura prevede l’erogazione fino a 1.200 euro da restituire in 36 mesi senza interessi. La presidente Donatella Tesei: “Un primo intervento emergenziale, immediato, a sostegno delle nostre famiglie”

Un prestito, senza interessi, per fare fronte al caro bollette. La misura è stata presentata questa mattina in conferenza stampa dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, e dal presidente della Fondazione umbra per la prevenzione dell’usura, Fausto Cardella. Si tratta di un bonus per il pagamento delle utenze di gas ed energia elettrica, fino a un massimale di 1.200 euro pro capite, in forma di prestito non oneroso, da restituire in 36 rate mensili, a partire dal tredicesimo mese dalla prima erogazione. Ne potranno usufruire, per il 2022, le famiglie umbre in difficoltà economica.

La scheda

I destinatari sono persone fisiche, titolari di contratti di utenze luce e/o gas, con bollette scadute da almeno 30 giorni. I beneficiari, che “non devono aver goduto di altro analogo beneficio”, sono cittadini residenti o domiciliati in Umbria, oppure stranieri con regolare permesso di soggiorno residenti in Italia da almeno cinque anni continuativamente.

I requisiti richiesti sono: reddito Isee non superiore a 20mila euro, gravi condizioni di salute o richiedenti di assistenza continua di familiari conviventi, dichiarazione assimilabile ad autocertificazione, e l’assunzione dell’impegno di rimborso.

“Il contributo pro capite, con un massimale di 1.200 euro per sostenere la più ampia platea possibile di famiglie può essere ottenuto con una procedura semplicissima – ha spiegato Cardella - Basterà telefonare al numero 075.5001625, o al numero verde 800.211595, dal lunedì al venerdì, dalle 11 alle 13, per un primo contatto e fissare audizione e presentazione di domanda e documenti”.

“Si inizia subito, la Fondazione è già pronta ad accogliere le richieste - ha aggiunto ancora Cardella – Basta esibire le bollette, sottoscrivere una autocertificazione e si provvede all’erogazione del contributo. Un intervento tempestivo per prevenire il fenomeno dell’usura, secondo le nuove linee statutarie della Fondazione, rivolto alle persone più a rischio”.

I commenti

“Un primo intervento emergenziale, immediato, a sostegno delle nostre famiglie - ha sottolineato la presidente Tesei – che si cala in una situazione pesante, in cui si sussegue una emergenza dietro l’altra. In attesa dei provvedimenti del Governo annunciati come imminenti, insieme alla Fondazione per la prevenzione dell’usura, abbiamo messo in campo intanto una misura che riteniamo efficace per attenuare l’impatto del caro bollette ed aiutare i nuclei familiari in difficoltà per i pagamenti”.

“L’Umbria è fra le prime regioni in Italia a farsene carico – ha rilevato ancora – e siamo allo stesso tempo pronti a intervenire con risorse aggiuntive, se necessario, oltre che con altre misure, a supporto di famiglie e imprese, a integrazione dei provvedimenti nazionali”.

“Nel frattempo, sempre a favore delle famiglie – ha ricordato la presidente Tesei – stanno per essere erogati i bonus bebè, consistente in un buono ‘una tantum’ di 500 euro, che abbiamo destinato a ogni nuovo nato nel periodo fra il 1 ottobre 2020 e il 30 settembre 2021. Saranno 775 a beneficiarne, su un totale di 1.150 domande, per un ammontare di circa 400mila euro. Un altro sostegno concreto, in un periodo così problematico”.

“Agiamo insieme, con spirito solidale, con l’obiettivo di mitigare gli effetti negativi di questo particolare periodo. La Fondazione umbra per la prevenzione dell’usura – ha rimarcato il presidente Cardella – ha inteso compiere uno sforzo notevole, in coerenza con la sua missione e con la linea della Regione, e consapevole dell’attuale difficile situazione economica ha deciso di stanziare una cospicua fetta del patrimonio della Fondazione, poco meno del 15 per cento, per una somma complessiva di 120mila euro, diversa dai fondi della legge 108/96 in materia di usura, con una ripartizione su base provinciale del 60% su Perugia e del 40% su Terni”.

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