Cartella esattoriale da 300mila euro, ma Equitalia sbaglia le notifiche e i crediti sono prescritti
Imprenditore vince in Cassazione sulle contestazioni di tasse e sanzioni non pagate e Iva non versata
Equitalia dà la caccia all’imprenditore per tasse non pagate, Iva non versata e sanzioni eluse, ma sbaglia i tempi e finisce a dover pagare 15mila euro di spese processuali.
L’imprenditore, difeso dall’avvocato Alessandro Bacchi, si era visto notificare una cartella esattoriale per 334mila euro: lo Stato gli chiedeva di pagare tutto quello che non avrebbe versato nel tempo.
Il ricorso contro la richiesta di pagamento, incentrato su una serie di vizi di notifica e sull’intervenuta prescrizione, veniva respinto in prima istanza. Forte di questa pronuncia Equitalia avviava il pignoramento dei beni dell’uomo.
In appello, però, le eccezioni della difesa prendevano forza e i giudici ribaltavano il primo verdetto, annullando cartelle esattoriali e pignoramento.
L’agenzia delle tasse, a questo punto, avviava due distinte azioni: da un lato proponeva ricorso per Cassazione contro l’annullamento di sanzioni e pignoramento in appello; dall’altro intraprendeva una nuova causa, ma sempre per gli stessi debiti (dichiarati prescritti e con notifica errata dai giudici di secondo grado).