Ruba il gas per scaldare la casa e il figlio piccolo: invalido sotto processo
L'uomo pur lavorando in una cooperativa aveva avuto problemi economici ed era stato sigillato il contatore
Utilizzava il gas senza pagare le bollette. È finito sotto processo per furto e per aver rotto i sigilli che erano stati apposti al contatore.
L’uomo, difeso dall’avvocato Fabio Antonioli, ha commesso un reato (anche se spetta al giudice stabilirlo), ma lo ha fatto per un motivo e non per una colpa (se le difficoltà economiche, o la povertà, possono definirsi colpa): da padre di famiglia era preoccupato per il figlio piccolo che nel pieno dell’inverno sentitva freddo e lui non poteva accendere il riscaldamento con il contatore bloccato.
Secondo l’accusa, infatti, l’uomo avrebbe rotto i sigilli del contatore del gas e riacceso i termosifoni. Quindi furto di gas per aver utilizzato la fornitura e violazione di sigilli.
La difesa, invece, sostiene lo stato di necessità dovuto ad una lunga serie di causa: l’imputato è invalido gravissimo e lavora in una cooperativa (non guadagnando poi chissà quanto), aveva avuto difficoltà a pagare l’affitto e le utenze, così si era ritrovato al freddo, con un figlio piccolo da tenere al caldo. E non ci ha pensato su più di tanto nel riattivare la fornitura, non potendo lasciare il figlio al freddo dell’inverno.