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Perugia, incassa i soldi per i danni dell'alluvione e non presenta il rendiconto alla Regione: condannato

Imprenditore nel mirino della Corte dei conti per i contributi dopo un'ondata di maltempo che aveva danneggiato l'azienda: "Un incendio ha distrutto il mio pc, non avevo più le mail con le istruzioni"

La Corte dei conti dell’Umbria ha condannato un imprenditore agricolo della provincia di Perugia per indebita percezione dei contributi regionali a sostegno delle imprese danneggiate dall’alluvione del 2013.

La Procura contabile ha contestato all’imprenditore, difeso dall’avvocato Alessandro Chiucchiolo, di aver procurato un danno erariale attraverso la percezione di 9.403,51 euro a titolo di risarcimento per i danni da maltempo, per un’azienda che aveva cessato l’attività e di non aver mai presentato la rendicontazione richiesta dal bando regionale.

L’imprenditore si è difeso sostenendo di non essere mai stato a conoscenza della data entro cui presentare la documentazione, perché un incendio aveva distrutto il computer contenente tutte le pec.

I giudici contabili, però, hanno ritenuto responsabile l’imprenditore e che le mancanze sono a lui imputabili, in quanto le mail con tutte le informazioni e gli adempimenti da compiere, avrebbe potuto controllarle da un altro dispositivo.

Il fatto stesso che vi fosse l’obbligo di rendicontare le spese, inoltre, fa venir meno la tesi difensiva sul rapporto solidaristico che sta alla base del risarcimento, quando si tratta di un programma di spendita di risorse pubbliche erogate a titolo indennitario.

Da qui la condanna a pagare la somma indicata dalla Procura contabile, oltre alla rivalutazione Istat e agli interessi legali maturati. Condannato anche a pagare le spese del giudizio.

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