Foto hard di studentesse nel cellulare e diffuse in chat: due giovanissimi sotto processo
Una delle vittime si è costituita parte civile. Chiesto un rinvio dell’udienza per avviare il percorso di messa alla prova
Detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico. È l’accusa che ha portato davanti al giudice per l’udienza preliminare due giovanissimi perugini.
I due, difesi dagli avvocati Andrea Bellachioma, Giovanni Zurino e Michele Nannarone, sono accusati di avere “detenuto materiale di contenuto pedopornografico, in particolare una fotografia (...) ritraente il corpo nudo o seminudo, in pose sessualmente esplicite” di una ragazza che all’epoca dello scatto aveva 14 anni e che aveva inviato al fidanzato dell’epoca. Foto conservate nel cellulare insieme con altre 70 immagini “di analoga natura ritraenti altre giovani donne, anche minorenni”.
La procura di Perugia contesta anche di avere “divulgato a terzi la predetta foto (…) immettendola nella chat di gruppo (...) di cui era amministratore” su Telegram.
Uno dei due deve rispondere anche dell’accusa di diffamazione per aver inviato la foto all’altro imputato e a un’amica.
Le immagini erano conservate nella memoria del cellulare e sono state trovate dai periti informatici dopo il sequestro del telefono. Le foto erano circolate anche in altre chat.
La giovane vittima si è costituita parte civile tramite l’avvocato Francesco Gatti, riportando un grave disagio che l’aveva costretta a cambiare scuola. La ragazza era venuta a conoscenza delle foto tramite un’amica che aveva saputo delle chat ed era andata, con l’aiuto di un amico, a cercare se vi fossero sue foto, incappando in quelle dell’amica.
Nel corso dell’udienza di oggi, 22 giugno, i difensori degli imputati hanno chiesto un rinvio per ottenere messa alla prova previa riqualificazione del fatto e risarcimento del danno. Richiesta alla quale la parte civile, nell’ottica di un percorso di pentimento e resipiscenza, non si è opposta.