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Errore durante un parto, ginecologa e ostetrica condannate a pagare 190mila euro

Foligno, per la Conte dei conti i ritardi e l'errata lettura del tracciato hanno prodotto gravi lesioni al nascituro: i due professionisti devono pagare alla Regione

I giudici della Corte dei conti dell’Umbria hanno condannato una ginecologa e un’ostetrica a pagare 190mila euro alla Regione Umbria a seguito di un errore durante un parto.

Le due, difese dagli avvocati Enrico Parlanti e Marta Covino, sono state citate dalla Procura contabile perché ritenute responsabili di “non aver interpretato correttamente il tracciato cardiotocografico fetale, con conseguenziale ritardo nell’esecuzione del parto operativo ed encefalopatia anossico-ischemica nel nato, cui sono conseguiti postumi invalidanti permanenti sul piano psicomotorio (equilibrio instabile e scarsa fluidità nei movimenti) e cognitivo (scarsa competenza linguistica”.

I fatti sarebbero avvenuti il 19 novembre del 2013 Foligno e la condotta “gravemente colposa” delle due professioniste avrebbe portato ai danni al nascituro e al conseguente risarcimento pagato dall’assicurazione. Secondo la perizia l’ostetrica non avrebbe saputo interpretare il tracciato fetale e il medico di guardia non avrebbe agito di conseguenza, con il parto ritardato di oltre mezz’ora.

I giudici contabili hanno ritenuto che “il danno da illecito civile (a monte) debba essere imputato a titolo di illecito contabile gravemente colposo alle due convenute, i cui inescusabili errori omissivi hanno cagionato l’invalidità di un bambino che avrebbe potuto (e dovuto) nascere senza alcuna lesione e pregiudizio alla persona”, riconoscendo, quindi, la responsabilità delle due professioniste e condannandole a risarcire la Regione Umbria per quanto dovuto pagare ai familiari del bimbo.

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