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Bevagna, a caccia di notte con il fucile del padre: minorenne beccato dalle guardie venatorie. Tolte armi e licenza al genitore

Il Tribunale amministrativo regionale dell'Umbria ha confermato le disposizioni di Prefettura e Questura: inaffidabilità nella custodia

Fucile, cartucciera, di notte, vicino alle case, in attesa di selvaggina. Senza licenza di caccia in quanto minorenne.

Un giovane cacciatore è stato sorpreso dalle guardie volontarie del Wwf a cacciare con il fucile del padre nelle campagne di Bettona “in attitudine di ricerca ed attesa di selvaggina a distanza irregolare (metri 57) da immobile civile e in possesso di fucile e cartucciera con munizioni”, senza essere titolare di licenza di caccia né di porto di fucile e che l’arma in suo possesso era di proprietà del padre. Intervenuti sul posto, i Carabinieri sequestravano l’arma, il prefetto di Perugia disponeva il divieto di detenere armi e munizioni al padre del ragazzo e ingiungeva di cedere a persona non convivente di quelle in suo possesso. Il questore di Perugia disponeva la revoca del porto di fucile per uso venatorio e della carta europea armi da fuoco.

L’uomo, difeso dagli avvocati Franca Fiorelli e Massimiliano Manna, ha presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale dell’Umbria chiedendo l’annullamento degli atti di Prefettura e Questura e la restituzione di armi e licenza, sostenendo che il figlio si era impadronito dell’arma in un momento in cui lui era fuori città per lavoro e che, in ogni caso, non era successo nulla di grave.

Per i giudici amministrativi le motivazioni addotte dall’uomo non incidono “sul giudizio di inaffidabilità del ricorrente rispetto alla corretta custodia delle armi”, confermando il ritiro di armi e licenza.

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