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Violenza sessuale su una bimba, 33enne già condannato ad Ancona per fatti simili

Messo ai domiciliari con braccialetto elettronico, nella giornata di ieri era evaso per alcune ore. L'indagato già giudicato semi infermo di mente

L’animatore accusato di violenza sessuale su una minore che si trovava in vacanza nel villaggio turistico al Trasimeno è già stato condannato, con il riconoscimento della semi infermità, ma non in maniera definitiva. Ha potuto trovare lavoro presso la struttura con un curriculum che non diceva il vero e un certificato penale incompleto, con il datore di lavoro impossibilitato a conoscere i precedenti del 33enne arrestato.

L’uomo, difeso dall’avvocato Stefano Migliorelli, è stato sentito questa mattina dal giudice per le indagini preliminari Piercarlo Frabotta nel corso dell’interrogatorio di garanzia e ha affermato di ricordare solo di essere rimasto solo con la piccola vittima e di aver “giocato”. Si è detto confuso, senza negare che possa essere accaduto qualcosa. Il difensore ha fatto presente che il suo assistito presenta “tratti infantili della personalità” ed è, di fatto, “un malato bisognoso di cure”. Il gip dovrà stabilire anche un eventuale aggravamento della misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, nella sua casa di Jesi, visto che il 33enne nella giornata di ieri si è allontanato per alcune ore dal domicilio. Il difensore e l’indagato non intendono opporsi a un'eventuale detenzione se accompagnata da un trattamento psicoterapeutico e clinico.

I racconti delle molestie subite dalla bambina ricalcano quanto riferito dalla vittima dell’altra violenza, avvenuta nel 2019 nella Marche. Molestie sessuali per le quali il 33enne è stato condannato 6 anni di reclusione (è stato celebrato solo il primo grado di giudizio) e che sarebbero avvenute quando l’uomo lavorava come maestro in una scuola. Dopo questi fatti al 33enne è stato fatto divieto di avvicinarsi a qualsiasi luogo in cui si trovino stabilmente dei bambini. 

Nell’ordinanza emessa dal gip l’altro giorno e che ha portato all’arresto dell’uomo, questi viene descritto come soggetto a “uno stato mentale patologico che lo rende del tutto arrendevole alla devianza sessuale pedofilia di cui è portatore”. Nel cellulare e nel pc sono state trovate centinaia di immagini e filmati a carattere pedopornografico.

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