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Addio Pablito Rossi, l’eroe del Mundial che “fece piangere il Brasile”

Capocannoniere di Spagna ’82, è morto a 64 anni dopo la battaglia con un male incurabile. Il post della moglie Federica: “Non ci sarà mai nessuno come te”

“Non ci sarà mai nessuno come te, unico, speciale, dopo te il niente assoluto...”. Con queste parole dolcissime e colme di dolore, Federica Cappelletti, giornalista perugina, ha annunciato la morte di suo marito, stroncato da un male incurabile: l’eroe nazionale Paolo Pablito Rossi, il capocannoniere del mondiale vinto dalla nazionale di calcio italiana nel 1982, ma anche uno dei giovani talenti passati al Renato Curi con la maglia del Grifo.

Federica ha scritto altri due post molto intensi nel giro di poco tempo dopo la dipartita del campione buono, educato così distante dal modo di fare e dagli eccessi dei calciatori di oggi. “Quanto dura un attimo” e “Per sempre”. Oltre a Federica, Paolo Rossi lascia anche due figlie.

Nato a Prato nel 1956, Pablito ha giocato con il Perugia calcio nella stagione 1979-80 totalizzando 28 presenze e 13 gol. Amava moltissimo l’Umbria e Perugia che frequentava con regolarità e si metteva sempre a disposizione di iniziative benefiche.

Con Rossi se ne va l’italiano perbene che, come è scritto nella sua biografia, “fece piangere il Brasile”.

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