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Bimbo invalido al 100% dopo parto sbagliato, avvocato umbro ottiene risarcimento record: oltre 2 milioni e rendita a vita per garantire cure

Il Tribunale di Ancona, sezione civile, ha condannato al pagamento l'azienda sanitaria unica regionale Marche dopo il dossier dell'avvocato Cristiana Olivieri. Ecco cosa ha provocato il danno irreversibile

Un risarcimento record, destinato a diventare un caso-modello nazionale nei processi di malasanità, è stato ottenuto dall'avvocato umbro, con studio a Gualdo Tadino, Cristiana Olivieri (nella foto in basso) a seguito della sentenza del Tribunale di Ancona, II sezione civile, a discapito dell'Azienda Sanitaria Unica Marche difesa dall'avvocato Micozzi.

La sentenza emessa dal giudice Patrizia Pietracci prevede un risarcimento molto articolato, ma complessivamente di 2milioni 276mila euro. Oltre a questa cifra pesante va aggiunta anche una rendita vitalizia  per il piccolo Ivan - nome di fantasia per tutelare la famiglia - risultato, dopo il parto in Ospedale, disabile al 100% e non in grado di poter provvedere anche alle più piccole e banali azioni quotidiane.

Un risarcimento che va a coprire le attuali e future ingenti spese per sostenere questa fragile esistenza, ma anche il danno morale ed esistenziale subito per un parto definito sbagliato e con tante negligenze per i genitori del piccolo e per i nonni. A carico della Regione Marche, l'avvocato Olivieri, ha ottenuto anche una rendita a vita per il piccolo Ivan di seimila euro al mese sulla base di quanto deliberato dalla Commissione Ctu che ha valutato le condizioni fisiche post-parto del bimbo: "è emerso inequivocabilmente che le alterazioni neuropsichiche e fisiche di cui è affetto il  minore richiedono assistenza continuativa e le necessità del minore possono essere coperte dal SSN, ma è concretamente da attendersi che, sul piano squisitamente assistenziale, molto graverà sulla  famiglia, essendo i servizi di territorio di sovente insufficiente a coprire la totalità delle esigenze e non  in grado di offrire quanto realmente richiesto".

Il parto avvenne nel 2011 all'Ospedale di San Severino Marche e per via di imperizie e negligenze accertate da parte del personale medico, invece che di effettuare un parto cesareo d'urgenza si decise per un parto naturale con uso di ventosa per aiutare il bambino a venire alla luce. Purtroppo però il cordone ombelicale era attorcigliato al collo del nascituro. La ricostruzione tecnica dell'accusa ha stabilito che la nascita è avvenuta a seguito di travaglio prolungato, con parto indotto distocico, con applicazione di ventosa. I sanitari avrebbero ignorato la sofferenza fetale attendendo molte ore per il parto naturale invece che di applicare il parto cesareo determinando l'instaurazione di un processo di di  sofferenza fetale; il bambino nato con un giro di cordone ombelicale intorno al collo presentava al  primo minuto ipotonia ed assenza di attivitàrespiratoria e cardiaca, tanto che veniva intubato e  sottoposto a massaggio cardiaco a seguito del quale al secondo minuto la frequenza cardiaca riprendeva". Fu trasferito al Salesi, ospedale specializzato per l'infanzia, dove nei giorni successivi  manifestava crisi  convulsive da sofferenza ipossico-ischemica. La diagnosi fu confermata dal reparto di neuro-psichiatria infantile: "gravi esiti di sofferenza  ipossico, ischemica perinatale, tetraparesi spastica ed epilessia".

L'invalidità del bimbo, tradotto in termini extra-medici, è stata determinata dalla mancanza di ossigeno prolungata mentre avveniva il parto con ventosa senza tenere conto del cordone ombelicale che era stretto intorno al collo e faceva da cappio. Un parto cesareo avrebbe consentito una nascita indolore e senza complicazioni. Era nato senza battito cardiaco e il cuore è tornato in funzione dopo un paio di minuti di tentativi di rianimazione. La Regione Marche ha sempre negato il collegamento dell'azione sanitaria al danno provocato ad Ivan seppur confermando la causa di ipossia intro-parto. Il risarcimento permetterà una assistenza forte 24 ore su 24, a domicilio e costante, anche se al momento non è arrivato neanche un euro e l'avvocato Olivieri è pronta a firmare altri atti per velocizzare il pagamento. 

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