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Il furbetto del welfare, dichiara un falso lavoro per incassare l'indennità di disoccupazione: condannato

Il giudice si dimentica di sequestrare la somma indebitamente percepita, la Cassazione rimette a posto le cose

Dichiara all’Inps un lavoro inesistente per poi intascare la disoccupazione. Scoperto, processato e condannato, con tanto di confisca della somma che l’ente previdenziale ha versato nel conto dell’uomo. A finire sotto processo un lavoratore straniero di 37 anni, accusato di truffa aggravata per “avere falsamente dichiarato all'Inps un rapporto di lavoro inesistente per lucrare la concessione dell'indennità” di disoccupazione.

Secondo la Procura di Perugia, che ne ha chiesto il sequestro, l’uomo grazie alla falsa dichiarazione, aveva incassato “l’importo dell'indennità indebitamente percepita pari a 9.204 euro”. Somma depositata sul conto corrente dell’uomo. L’imputato ha patteggiato 2 anni e cinque mesi davanti al giudice per l’udienza preliminare di Perugia, il quale in sentenza non ha detto nulla in merito alla richiesta di sequestro della somma.

La Cassazione ha confermato la condanna dell’uomo, ma ha disposto il rinvio per quanto riguarda la richiesta di sequestro dell'indennità indebitamente percepita, ricordando che nei casi di truffa aggravata il sequestro di somme derivanti dal reato è obbligatoria, rinviando al Tribunale di Perugia una nuova decisione sul punto.

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