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Coronavirus, riapertura delle scuole: “Rinviare per evitare di vanificare gli sforzi fatti dai cittadini umbri durante le feste”

Il capogruppo della Lega Stefano Pastorelli: “A pensarla così molte regioni che hanno palesato dubbi sull’effettiva possibilità di garantire la didattica in presenza”

Un dibattito animato quanto sentito da ogni singola componente, chiamata in causa. Il prossimo giovedì 7 gennaio ripartiranno le attività didattiche e con esse la possibilità di poter tornare sui banchi di scuola. Il condizionale è d’obbligo poiché, secondo gli ultimi sviluppi, si potrebbe proseguire in modalità a distanza, rinviando il ritorno in presenza per parte degli alunni. A tal proposito il capogruppo della Lega Stefano Pastorelli ha dichiarato: “Alle condizioni attuali il rientro in classe il 7 gennaio rischierebbe di compromettere un delicato equilibrio, come già accaduto dopo la riapertura del 14 settembre. Non possiamo permetterci di vanificare i tanti sacrifici fatti dai cittadini umbri durante le festività e gli sforzi profusi dal sistema sanitario regionale per giungere a risultati positivi in termini di numero di contagiati e indice Rt”.

Una valutazione allargata: “Non siamo solo noi a pensarla così ma molte regioni, anche quelle guidate dalla sinistra, hanno palesato dubbi sull’effettiva possibilità di garantire la didattica in presenza in piena sicurezza e lo stesso hanno fatto i sindacati nazionali del mondo della scuola”.

Il consigliere regionale critica l’operato dell’esecutivo: “Ancora una volta emerge tutta l’incapacità del Governo nel gestire la pandemia e si palesano i vergognosi ritardi accumulati dai Ministri Azzolina all’istruzione e De Micheli ai trasporti, che hanno perso tempo e ignorato le proposte provenienti non solo dalla Lega, ma dagli attori coinvolti nel processo educativo e formativo. In particolare – afferma Pastorelli - non sono state risolte le criticità evidenziate da più parti rispetto al sistema dei trasporti scolastici dove il problema non è solo il distanziamento. Negli autobus non c’è ricambio d’aria, ma ricircolo e il rischio di diffusione del virus è concreto. Il Ministro Paola De Micheli che in una prima fase negava addirittura la possibilità di contagio nei mezzi pubblici, per poi proporre l’apertura dei finestrini degli autobus anche in pieno inverno, fino a pochi giorni fa ammetteva l’esistenza di ‘criticità da risolvere’ ma nulla ha fatto in tal senso”.

La proposta per risolvere le problematiche legate agli spostamenti: “Torniamo a ribadire la necessità da parte della Regione Umbria di stipulare convenzioni con i titolari di taxi e Ncc (noleggio con conducente), al fine di integrare il trasporto pubblico locale, per garantire sia la mobilità che la sicurezza anti contagio. In attesa di una maggiore copertura dei vaccini su territorio regionale e di una integrazione tra trasporto pubblico e privato, ritengo necessario rinviare il rientro in classe degli alunni, posticipando l’inizio delle attività didattiche”.

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