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Calcio violento, giocatore portato via in ambulanza dopo la rissa in campo: stangata per società e calciatori

Le sanzioni del giudice sportivo dopo l'ultima giornata di campionato in Umbria

Risse in campo, insulti alla terna arbitrale, lancio di petardi. Il resoconto delle sanzioni del giudice sportivo territoriale Marco Brusco, assistito dal rappresentante dell’Aia Fabio Fiordi Fabio, riportano uno spaccato di quanto accade sui campi di calcio dilettantistici e giovanili in Umbria. L’aumento di episodi violenti in questi ultimi inizia a destare qualche preoccupazione.

CAMPIONATO PROMOZIONE

Ammenda di 160 euro al Pierantonio Sport “per comportamento offensivo e minaccioso del pubblico nei confronti della terna arbitrale. Inoltre detta tifoseria lanciavano alcuni petardi di alta intensità che non procuravano alcun danno”.

Inibizione fino al 31 ottobre per un dirigente del Casa del Diavolo “perché, dopo aver tenuto un atteggiamento provocatorio nei confronti dell'arbitro per larghi tratti della partita, al 5º minuto di recupero dopo il novantesimo, si avvicinava all'arbitro con fare minaccioso ed offensivo, gesticolando con le mani tanto da farlo indietreggiare per timore di contatto fisico. Quando il direttore di gara si recava nei pressi del proprio spogliatoio, il ... inveiva in maniera ingiuriosa nei suoi confronti, tanto che il direttore di gara, tendeva una mano ‘a mo' di scudo’ per poter chiudere la porta del proprio spogliatoio. In detto frangente, tuttavia, il ... scansava la mano dell'arbitro, in maniera gravemente irriguardosa, con una manata che, fra l'altro, procurava dolore al direttore di gara. Soltanto l'intervento di alcuni dirigenti della società Casa del Diavolo facevano sì che la situazione ritornasse alla normalità”.

CAMPIONATO JUNIORES UNDER 19 REGIONALI A2

Ammenda di 450 euro al Todi Calcio “perché, al termine della gara, alcuni tesserati non compiutamente identificati, partecipavano ad una rissa originatasi con tesserati dell’altra squadra. Rissa sedata a fatica anche per la presenza di numerose persone entrate nel recinto di gioco grazie ad un cancello lasciato colpevolmente aperto da detta società, le quali, sia pure soltanto verbalmente, fomentavano il parapiglia creatosi. La rissa veniva sedata anche grazie all’intervento dei Carabinieri giunti sul posto su richiesta dei dirigenti di detta società. Si rendeva necessario, altresì, l’arrivo di una ambulanza per verificare le condizioni di un calciatore del Todi aggredito durante la rissa e poi trasportato in ospedale per accertamenti”.

Multa di 350 euro per l’Atletico BMG perché “alcuni tesserati non compiutamente identificati partecipavano” alla rissa in questione.

Squalifica per sei gare per due giocatori dell’Atletico BMG “perché, al termine della gara, durante una rissa originatasi fra i tesserati delle due squadre, colpivano con pugni al volto ed alla testa alcuni avversari”.

La Corte d’appello territoriale, composta da Paolo Cutini, Carlo Orlando e Domenico Oristanio, ha accolto il reclamo della Gsd Alfina in merito alla squalifica dell’allenatore fino al 30 aprile prossimo: “Dall’esame degli atti ufficiali di gara, confermati dall’arbitro in sede di audizione, è emerso che l’allenatore ... pur essendo già ammonito veniva espulso per reiterate proteste. Alla notifica del cartellino rosso tardava nel lasciare il recinto di gioco e dopo essersi posizionato dietro la panchina avversaria proseguiva nella condotta protestatarie ed ingiuriosa nei confronti dell’arbitro, prendendo anche a calci la rete di recinzione. Ciò posto, anche in considerazione dell’audizione del presidente della società reclamante, appare congrua e commisurata la sanzione della squalifica dell’allenatore ... fino al 15.04.2023 in luogo della data del 30.04.2023”.

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