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“Non siamo invisibili”, i “nonni” dell’Umbria scendono in piazza: 171mila pensionati vivono con meno di 750 euro al mese

Anche a Terni e Perugia i presidi per promuovere una legge nazionale per la non autosufficienza: necessario garantire i livelli minimi delle prestazioni

Scenderanno in piazza anche in Umbria, come sta avvenendo in tutta Italia, le pensionate e i pensionati di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, per ribadire che “non sono invisibili” e protestare contro l’indifferenza del governo e del Parlamento di fronte alle giuste rivendicazioni di 16 milioni di italiani, che sono appunto le pensionate e i pensionati del nostro Paese.

L’appuntamento è per domani, martedì 17 dicembre, alle 10, sotto le prefetture di Perugia e Terni, dove Spi, Fnp e Uilp terranno due presidi e raccoglieranno le firme a sostegno di una legge nazionale per la non autosufficienza. Al termine dei presidi, i sindacati chiederanno inoltre di essere ricevuti dai prefetti per illustrare le ragioni della mobilitazione: la richiesta di estensione della 14esima per gli assegni più bassi, una rivalutazione dignitosa delle pensioni, un fisco più giusto anche per gli anziani che attualmente sono gravati da una tassazione più pesante di quella del lavoro dipendente e, appunto, una legge nazionale sulla non autosufficienza.

I dati dell’Inps dicono che oltre 171mila pensionati umbri vivono con meno di 750 euro al mese: 27.686 pensioni sono inferiori a 249 euro mensili, 47.179 pensioni sono collocate tra 250 e 499,9 euro, mentre quelli definiti ceto-medio, che oscillano tra gli 800 e 1500 euro, sono intorno ai 70mila. Soltanto 7mila persone ha un assegno superiore ai 2mila euro netti. I lavoratori a riposo in Umbria rappresentano qualcosa come il 28,5 per cento della popolazione.

“L’Umbria è una delle regioni italiane con il tasso di anzianità più elevato - affermano Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil dell’Umbria - e questa è certamente una buona notizia, ma al tempo stesso porta con sé inevitabilmente problemi legati in particolare alla condizione di non autosufficienza che interessa molte persone anziane e le loro famiglie. Per questo una legge nazionale per la non autosufficienza è assolutamente necessaria, non solo in difesa delle persone più vulnerabili, ma anche per i loro cari e i loro congiunti, perché sappiamo bene come la presenza di una persona non autosufficiente in famiglia sia una delle condizioni che può far scivolare interi nuclei familiari in condizioni di povertà e disagio sociale. Anche se in Umbria abbiamo ottenuto ormai da 10 anni una legge regionale su questo tema - concludono i sindacati dei pensionati - il suo finanziamento, appena 4 milioni di euro all’anno, ottenuti tramite un faticoso confronto con la Regione, è oggi assolutamente insufficiente. Ecco perché serve una legge nazionale, che deve tra l’altro garantire anche i livelli minimi delle prestazioni”.

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