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Gubbio, non era il tonno avariato, ma lo scherzo fatto diventare notizia virale: non ci sono mai stati riscontri, la vera storia

In molti ci hanno chiesto perchè non abbiamo scritto nulla in questi giorni del presunto avvelenamento avvenuto ad un pranzo a Gubbio, Semplice: non tornava nulla... di quella meravigliosa sceneggiata...

Nella migliore delle ipotesi era una notizia romanzata e trasformata in un gioco con tanto di vocali (recitatissimi), soprannomi storici e tanta, tantissima (usando le parole dei vocali che ormai  hanno fatto il giro del mondo) "merda", conseguenza di un presunto intossicamento collettivo causato da un presunto tonno - pescato dai presenti al pranzo - non abbattuto e in parte mangiato crudo. Il tutto sarebbe accaduto in un ristorante di Gubbio, città famosa per l'accoglienza, per il buon cibo e per una cucina locale che è stata omaggiata recentemente anche dalla trasmissione 4 Ristoranti. Perugiatoday.it, dopo aver fatto tutti gli accertamenti del caso, ha deciso di non dare questa informazione, apparsa subito strana e senza una minima conferma, sul nostro bollettino quotidiano.

Di tutti quei particolari mal odoranti - riportati poi dalla stampa e dai media nazionali e oggi riconvertiti in articoli sulla viralità di una non notizia - c'era soltanto un aspetto che era stato in piccolissima parte confermato: 2-3 soggetti presenti al pranzo che hanno avuto bisogno del personale medico. Ma al 99 per cento - ci dissero - non sarebbe stata una intossicazione alimentare, ma altri aspetti. E stamani è arrivata la definitiva conferma: nessuna intossicazione. Poi un terzo elemento presente alle libagioni avrebbe provocato un incidente: complice più l'alcol che la non verificata intossicazione alimentare?

Questi pochi elementi potrebbero aver acceso la scintilla dei buontemponi di Gubbio alimentando, audio dopo audio, la leggenda del tonno avariato e di commensali che "perdevano escrementi camminando come le oche". Anche le foto non hanno permesso di individuare nessuno dei presunti avvelenati con i pantaloni diventati color cacao. Infine, per chi racconta il territorio tutti i giorni ormai da anni, la storia del tonno, sempre a Gubbio, ricordava già qualcosa di simile che ai tempi era rimasto fumoso, senza conclusione, senza colpevoli o assolti.

Dall'archivio è emersa una notizia data in esclusiva da un quotidiano umbro nel 2018: anche allora un tonno avariato aveva provocato la presunta intossicazione a decine di turisti veneti - località imprecisata - che avevano mangiato a Gubbio in un ristorante (non precisato) e che avevano avvertito sintomi in un albergo perugino (non identificato). Come è andata a finire? Ancora non lo sappiamo non avendo trovato seguito a quella storia (magari per incapacità nostra...). Strano però che accade sempre tutto a Gubbio quando si porta a tavola il tonno?.

Poi è arrivata la coraggiosa e dettagliata spiegazione con tanto di smentite ufficiali che nessuno ha poi contestato: quella del ristoratore disperato. Insomma, non potevamo e non abbiamo scritto un rigo su quella che abbiamo ribattezzata una non notizia e che peggio ancora poteva - e lo ha fatto - creare un danno ad un ristorante blasonato, a tanti lavoratori e all'immagine della città di Gubbio. Tutto qua. In molti ci hanno chiesto informazioni, hanno inviato vocali e messaggi social. E a tutti abbiamo risposto che dai nostri riscontri non c'erano elementi per sostenere quella presunta notizia.  E oggi, dopo una tempesta di me**a, lo ribadiamo: non era il tonno avariato, ma lo scherzo fatto passare per una notizia. E ora chi paga per il danno di immagine creato ad una città che vive di turismo e che ha fatto della sua cucina una attrazione internazionale? Nessuno perchè le fake news gravi sono sempre quelle che pubblicano gli altri... 

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