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Perugia, trovato in casa con 9 chili di droga nel trolley: "Quella valigia non è mia"

La Cassazione conferma l'arresto: "Dai filmati dei Carabinieri si vede che entra nell'appartamento con il bagaglio. Aveva con sé le chiavi della porta e del lucchetto del trolley"

Un via vai sospetto di persone in quella casa, nel quartiere perugino di Fontivegge, aveva insospettito i residenti e poi i Carabinieri. Quando era scattata l’operazione i militari avevano trovato 9 chilogrammi di eroina nascosti in un trolley e quasi 90mila euro in contanti, suddiviso in mazzette di vario taglio ciascuna del valore di 1.000 euro, all’interno di una cassaforte da muro. In manette era finito un nigeriano di 33 anni.

L’arrestato ha presentato ricorso in Cassazione contro la misura cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Perugia in relazione al reato di detenzione illecita di sostanza stupefacente, affermando di non essere a conoscenza “del luogo dove era custodito lo stupefacente e della mancanza di libero accesso a tale luogo ed alla cassetta ove era custodita la somma di denaro”. Secondo l’arrestato non sarebbe stato lui “l'effettivo utilizzatore dell'appartamento ove era stato trovato il denaro e nelle cui pertinenze era stato trovato lo stupefacente”. In quell’appartamento l’uomo si sarebbe recato, a più riprese, per altri motivi, che nulla hanno a che fare con la droga nascosta nel trolley.

Per i giudici della Cassazione il ricorso è infondato in quanto dalle indagini trova conferma “la affermata gravità indiziaria a carico del ricorrente in ragione della riconducibilità allo stesso del notevole quantitativo di stupefacente ritrovato all'interno del trolley riposto nella cantina di pertinenza dell'appartamento da lui frequentato”.

Lo confermano gli appostamenti dei Carabinieri e i filmati “a mezzo telecamera precedentemente installata” che testimoniano i “suoi ripetuti accessi con fare guardingo all'appartamento - in uno dei quali (in data 29.3.2022) mentre portava uno zaino e in un altro (in data 7.4.2022) mentre portava il trolley ed un sacco - e della accertata disponibilità da parte del ricorrente delle chiavi dell'appartamento all'interno del quale erano rinvenute le chiavi che aprivano il trolley dove era custodito lo stupefacente”.

Ulteriori elementi di prova sono le relazioni di servizio dei militari appostati che indicano l’uomo come il soggetto che entra ed esce “dallo stabile in questione fino all'arresto in flagranza”.

La Cassazione ha, quindi, confermato la misura cautelare e condannato l’uomo al pagamento delle spese processuali e della somma che si stima equa determinare in euro tremila in favore della Cassa delle ammende”.

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