Disabile raggirato con la scusa dell'amore: “Continue richieste di denaro per cose inesistenti, spariti 24mila euro”
La procura di Perugia ha chiesto il giudizio immediato per la donna. Il racconto della vittima
Contatta il fidanzato dell’amica sui social, inizia una relazione virtuale con lui e poi inizia a chiedere denaro in prestito. Una donna di 50 anni, difesa dagli avvocati Sara Napoleoni e Martina Sorco, è accusata dalla procura di Perugia, di estorsione ai danni di un 46enne con disabilità mentale certificata.
L’uomo ha raccontato tutto ai carabinieri in una denuncia con la quale ha ripercorso tutta la vicenda, raccontando “di essere invalido al 70% per un ritardo psicomotorio e di aver percepito in passato una pensione di invalidità” e che “nel mese di gennaio del 2023 vengo contattato su facebook da una donna che è amica della mia fidanzata. Dopo un periodo di frequentazioni iniziava tra di noi un rapporto sentimentale, con scambio di messaggi su whatsapp. Capitava molte volte di incontrarci, anche nei pressi della propria abitazione, con scambi di effusioni e baci”. Un rapporto che si svolgeva, però, soprattutto via chat dove “ci scambiavamo anche messaggi che non posso fornire a causa della formattazione del mio cellulare come mi aveva chiesto lei perché aveva saputo dai carabinieri che il mio telefono era sotto controllo e che doveva cancellare ogni prova. In questa occasione le diedi 3mila euro con i quali avrebbe sistemato questo mio problema giudiziario” (inesistente).
Da quel momento in poi sarebbe stato un continuo chiedere denaro con “la donna che ha iniziato a fare varie richieste di denaro, con ricariche sulla postepay. Le ricariche che provvedevo ad effettuare erano di vari importi in molte occasioni mi diceva che questi soldi servivano per una cugina che io non ho mai conosciuto né sentito per telefono. Altre richieste di denaro erano dovute, a dire suo, per la ristrutturazione della tomba della madre per un importo di 2.300 euro”. Un’altra richiesta “per una pratica pensionistica di 4mila euro che ho pagato in due rate di 2mila euro ciascuna. La stessa quasi ogni giorno mi chiedeva svariate cifre di denaro delle quali una buona parte prelevano in contanti dalla mia banca e gliele consegnavo in mano e altre tramite ricarica. Fino a oggi ho consegnato alla donna 24mila euro”.
La vittima, assistita dall'avvocato Anacleto Ferranti, ha raccontato che se non avesse consegnato il denaro, la donna avrebbe riferito tutto alla madre dell’uomo e anche alla sua amica, nonché fidanzata della vittima. L’ultima consegna a mano è stata fatale in quanto i carabinieri, in accordo con la vittima, hanno segnato il numero di serie delle banconote e poi hanno fatto sì che l’uomo consegnasse il denaro all’indagata. Una volta fermata e trovata in possesso del denaro è scattata la denuncia e ora la richiesta di giudizio immediato.