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I partigiani attaccano Latini: noi ignorati, il sindaco riceve solo i nostalgici del fascismo

Polemica dell’Anpi: abbiamo chiesto un incontro al primo cittadino a luglio, senza ricevere risposta

Partigiani ignorati, nostalgici ricevuti. Su palazzo Spada si abbatte una nuova tegola che porta la firma dell’Associazione nazionale dei partigiani, l’Anpi, che denuncia: “Il sindaco di Terni, Leonardo Latini, incontra il comitato per il 75° anniversario della Repubblica Sociale Italiana, ma non l’Anpi, alle cui richieste nemmeno risponde”.

I partigiani rilevano infatti che lo scorso 13 luglio con una lettera era stato richiesto “un incontro con il sindaco, per prendere un primo contatto istituzionale con la nuova amministrazione, per augurarle un buon lavoro, per offrire la nostra disponibilità nella preparazione della cerimonia dell’11 agosto e, nel contempo, per illustrare il programma delle nostre attività, con particolare riferimento agli appuntamenti istituzionali e alle iniziative rivolte alle scuole. Dopo diverse sollecitazioni telefoniche con la segreteria del sindaco siamo ancora in attesa di una risposta. Ora che il sindaco abbia un’agenda piena di impegni è quasi superfluo sottolinearlo, ma la cortesia di una risposta, positiva o negativa che sia, non si nega a nessuno, nemmeno all’Anpi”.

Al contrario, Latini “il 27 ottobre 2018 ha ricevuto una delegazione del Comitato Pro 75° Anniversario della RSI in provincia di Terni, guidata dal Pietro Cappellari e da Claudio Pitti - spiega l'ufficio di presidenza di Anpi Terni - A quanto riportato dalla stampa, il suddetto Comitato ha illustrato al primo cittadino il programma di attività per far conoscere nel territorio provinciale le gesta degli appartenenti alla Repubblica Sociale Italiana”.

LETTERA APERTA ANPI TERNI

Una diversità di trattamento che ha mandato l’Anpi su tutte le furie. “Riteniamo che scegliere di partecipare o non partecipare a eventi e ricorrenze destinati a celebrare momenti che, nel bene o nel male, hanno contributo a formare l’identità di una comunità, non attiene al programma amministrativo ma a scelte politiche e culturali fortemente radicate e trasversali presenti nella nostra città e che chi oggi è chiamato provvisoriamente a rappresentarla, dovrebbe tenere nella giusta considerazione”, osserva l'Anpi. 
“In questo senso – prosegue l’Anpi - l’assenza del gonfalone della Città di Terni alla marcia per la pace Perugia-Assisi è stato un primo atto molto negativo proprio in relazione a quella che è la storia e la tradizione della nostra città”. 
Ma più in generale, l’Anpi stigmatizza “la volontà dell’amministrazione ternana di promuovere le attività di associazioni che si richiamano apertamente all’esperienza storica del fascismo, quasi in una sorta di rovescismo storico. È forse il prezzo politico che deve pagare il sindaco per il consenso ricevuto da queste associazioni o è forse la conseguenza di proprie convinzioni personali?”, si chiede l’associazione. 
“Una cosa però è certa - conclude l’Anpi - chi non si riconosce nei valori che hanno ispirato la carta costituzionale è un nostro avversario e lo continueremo a combattere democraticamente e alla luce del sole. E questo dovrebbe essere anche il compito di un sindaco che ha giurato su una Costituzione che è la carta fondante della Repubblica italiana, democratica e antifascista”. 

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