Ultimo tango a Perugia, per Leonardo Latini sfuma anche l’ipotesi di Villa Umbra
L’ex sindaco di Terni aveva presentato la candidatura come amministratore unico della scuola umbra di amministrazione pubblica. La decisione della giunta regionale: non sarà lui a guidare la struttura
È il 15 maggio scorso. Le urne che decideranno le sorti del Comune di Terni sono ancora aperte: nessuno sa ancora se il primo turno delle elezioni designerà da subito il nuovo inquilino di Palazzo Spada o se sarà necessario il ballottaggio. Né, tanto meno, chi saranno i suoi eventuali protagonisti. La storia si scriverà nelle ore successive. Ma per qualcuno, almeno un pezzo di destino è già segnato. Leonardo Latini, sindaco portato in trionfo cinque anni prima dal centrodestra, non ha visto confermare la sua ricanditatura. Un errore che, probabilmente, ha inciso in parte sulla sconfitta rimediata alle urne dalla coalizione composta da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia (più civici).
Ma questo, dicevamo, il 15 maggio ancora nessuno lo poteva sapere. Anche se qualcuno, magari lo immaginava. O lo sperava. Insomma, ad urne ancora calde, l’ufficio protocollo di Palazzo Donini, sede della giunta regionale, riceve la candidatura firmata da Latini che si propone come amministratore della Scuola umbra di amministrazione pubblica. Nata nel 2008, oggi si propone come “punto di riferimento regionale e nazionale per la formazione e aggiornamento del capitale umano pubblico, coprendo tutte le aree formative della pubblica amministrazione, dall’istruttore amministrativo al manager pubblico”.
“Nell’ultimo anno - si legge sul sito di Villa Umbra - “la scuola ha registrato un aumento esponenziale dell’erogazione di ore di formazione (circa 35.000), rilevando un incremento dei partecipanti (circa 40.000) provenienti da tutta Italia”.
Insomma, una bella sfida da affrontare per Latini, forte del suo curriculum professionale – è avvocato cassazionista iscritto all’ordine di Terni – e chissà, magari confidando anche nel fatto che la bocciatura del secondo mandato da primo cittadino avrebbe trovato una “compensazione” nell’incarico a Villa Umbra. Quindi, la sua candidatura viene registrata con numero di protocollo 107690. Assieme a lui, altri sei pretendenti: Carlo Brizi, Angela Dell'Osso, Giovanni Ferrara, Matteo Giambarolomei, Marco Magarini Montenero e Alessandro Fabrizio Moio. Da rilevare, che quello di Latini è l’ultimo dei curriculum registrati.
Bene. Nella seduta del 28 giugno scorso, la giunta regionale dell’Umbria (presenti tutti i membri ad eccezione del delegato alla sanità, Luca Coletto) ha deliberato in merito alla “designazione dell’amministratore unico” della scuola di amministrazione unica. E prendendo atto delle “proposte di candidature presentate”, è stato stabilito di “designare (...) per l’incarico di amministratore unico del consorzio (...) il signor Marco Magarini Montenero per la durata di due esercizi e comunque sino all’approvazione del bilancio di esercizio 2024”. Un “ultimo tango” a Perugia che per l’ex sindaco fa sfumare anche l’opzione Villa Umbra.