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Case popolari, opposizione scatenata: solo propaganda ma si penalizzano i più deboli

"Sono sempre di più - dicono i consiglieri di minoranza - i cittadini che rinunciano a chiedere un alloggio popolare. Come sono sempre di più coloro che utilizzano strumenti alternativi come il reddito di cittadinanza per affittare un immobile"

Case popolari è scontro politico fra maggioranza e opposizione, La polemica in unanota dell'opposzione, tre capigruppo del consiglio comunale: Gentiletti (Senso Civico), Pasculli (M5s) e Filipponi (Pd).

"Giusto un anno fa - si legge nella nota - il sindaco di Terni festeggiava il nuovo regolamento comunale sull'edilizia residenziale pubblica. Un provvedimento che avrebbe risolto ogni problema, a loro dire, perché attraverso il nuovo sistema di assegnazione dei punteggi, avrebbe penalizzato i cittadini non italiani e meno abbienti. D'altronde cosa di meglio per garantire la sicurezza che non permettere l'accesso ad una abitazione a chi vive sul nostro territorio senza un reddito sufficiente? Cosa di meglio che lasciare le persone in strada o costringere ad affittare un immobile da privati che non possono pagare?  
Ebbene, nonostante il trionfalismo tipico degli spot propagandistici cari all'amministrazione del nostro sindaco, oggi il capogruppo della Lega si lamenta della nuova graduatoria, perché si accorge che invece non è cosi. Il capogruppo della Lega si lamenta e protesta oggi contro il regolamento festeggiato poco meno di un anno fa dallo stesso sindaco Latini!
Se ve ne fosse bisogno, questo ennesimo triste teatrino sulla pelle degli ultimi, è l'ennesima prova dell'incapacità di questa amministrazione di risolvere i problemi della città. Una amministrazione capace soltanto di cercare titoli propagandistici sui giornali, ma incapace di dare risposte a problematiche complesse. Ironia della sorte, assistiamo alle stesse sceneggiate anche in Regione Umbria, dove la Lega sta compiendo lo stesso errore che ha commesso a Terni, non ascoltando quanto le minoranze e tanti cittadini le chiedevano. D'altronde, è quello che succede quando si modifica un regolamento che incide direttamente sui diritti primari delle persone, quale quello all'abitazione, esclusivamente per ottenere visibilità mediatica. Lo stesso schema adottato con le sanzioni che sono state previste per chi chiede l'elemosina. Nel frattempo - denunciano i capigruppo di minoranza -sono sempre di più i cittadini che rinunciano a chiedere un alloggio popolare. Come sono sempre di più coloro che utilizzano strumenti alternativi come il reddito di cittadinanza per affittare un immobile. Ferma restando la necessità della trasparenza, ci domandiamo quanto sia poi effettivamente opportuno e consentito pubblicare dati personali, rendendo noti nomi e cognomi e  ISEE così esponendo singoli cittadini, con la sola colpa magari di aver un nome e un cognome straniero, ad una gogna mediatica che nei social sta degenerando a livelli di massima allerta. Ci opponiamo a questa amministrazione perché riteniamo che sia inaccettabile istigare la lotta fra poveri ed esporre gli ultimi al linciaggio dei molti e che ciò sia ancora più intollerabile quando viene fatto con l'unisco scopo di nascondere le proprie inadempienze ed incapacità amministrative".

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