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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

“L’Umbria versa in uno stato confusionale lavorativo, sanitario ed ambientale enorme. Perfetta continuità con la precedente amministrazione”

Celebrato il congresso regionale del Partito comunista, appello agli elettori: dal centrosinistra al centrodestra, ogni partito vi ha tradito. Ecco le nuove cariche del gruppo dirigente regionale

Celebrato il congresso regionale del Partito comunista. I lavori congressuali hanno portato alla elezione delle cariche che formeranno il gruppo dirigente regionale del Partito: Eduardo de Dominicis è segretario regionale, Azzurra Enei responsabile legale, Michele Monachesi tesoriere regionale, Paolo Zioni sarà segretario provinciale di Perugia mentre Francesco Sciamannini segretario provinciale di Terni.

Fuori da cariche statutarie è stata riconfermata anche la responsabile regionale della commissione “Gioventù Comunista”, Marlin Castillo: la novità di quest’anno è che in cui il Partito comunista abbassa l’età minima per il tesseramento ai 14 anni.

L’appuntamento congressuale è stato però – evidentemente – anche il momento per fare il punto sulla situazione politica nazionale e regionale.

“Se la soluzione di continuità di tutti i partiti dell’arco parlamentare è piuttosto chiara e uniformemente entusiasta dell’ennesimo governo targato Bce, palesando quello che noi già da tempo chiamavamo il Partito unico liberista, la situazione del loro elettorato è quanto più confusa e quindi quanto mai eccellente per i comunisti”.

In una nota diffusa al termine dei lavori, il Partito comunista invita a “riflettere” su “chi politicamente ha fatto in questi anni un balzo enorme mistificando e cavalcando un concetto prettamente comunista come il sovranismo, trasformandolo in un sinonimo di nazionalismo: esso in realtà altro non significa che l’indipendenza decisionale di uno Stato, e per costituzione appartiene al popolo. Invece ora, non solo gli europeisti di questa finta sinistra al potere ma persino i sovranisti di cartone, sono inchinati a Mario Draghi. E la situazione, ovviamente drammatica per la certa macelleria sociale che questo governo porrà in essere, è altresì eccellente per palesare agli occhi dei più l’ennesimo tradimento della classe politica tutta verso il popolo italiano, verso i lavoratori tutti, coloro che vivono del proprio lavoro, sia esso autonomo, dipendente, privato o pubblico”.

“In questo spiraglio lasciato aperto, ci dobbiamo inserire quotidianamente, pacati ma determinati, amichevoli ma costanti, ricordandoci che il lavoratore che è lontano dalla politica o che ha votato Lega, FdI, Pd o 5 Stelle non è nostro nemico, bensì vittima dei nostri stessi nemici. Su questo compito che affidiamo a noi tutti fermamente, si baseranno i rapporti di forza grazie ai quali si potrà o meno sovvertire questo sistema. Un sistema che per come è stato strutturato è irriformabile dall’interno, poiché ora come ora il banco vince sempre. Anzi, la Banca, in questo caso”.

Per quanto riguarda la situazione politica dell’Umbria, il Pc evidenzia che “la regione versa in uno stato confusionale lavorativo, sanitario ed ambientale enorme, in perfetta continuità con la precedente amministrazione, ma se non ricordiamo male si parlava di un’amministrazione del cambiamento! Questo è il nostro compito: far capire a chi ha dato fiducia a queste persone la presa in giro che hanno subito, nella migliore delle tradizioni italiane, cambiando tutto per non cambiare nulla. Il nostro appello va a tutti i lavoratori, dagli operai ai ristoratori, dai tassisti ai piccoli commercianti, dai camionisti ai lavoratori dipendenti, dal personale sanitario a quello scolastico, dai musicisti ai lavoratori del teatro e della danza: ma non siete stanchi di essere presi in giro? Non è la vostra intelligenza stanca di essere insultata? Non vedete che a qualsiasi porta bussate, ogni partito dal centrosinistra al centrodestra passando per l’antipolitica, vi ha traditi? Cosa li accomuna? Il totale asservimento a questo sistema capitalista, alla logica del massimo profitto, all’Unione Europea e alla Nato, per la quale spendiamo miliardi di euro ogni anno, per poi sentirci dire che non ci sono soldi per i sussidi a chi vive del proprio, mese per mese”.

“Il Partito comunista poteva chiamarsi in un altro modo, volendo. In quanti ci dicono le idee sono giuste ma avreste più successo con un altro nome. Ma le idee sono giuste perché provengono da quel nome, che non cambieremo e che non sporcheremo come è stato già fatto, poiché unica chiave per una società alternativa a quella che stiamo nostro malgrado vivendo. Abbiamo dimostrato che è possibile e necessario saper marciare insieme per il bene del nostro partito, del partito di tutti i lavoratori, loro esclusivo strumento per la presa del potere politico. Dobbiamo farci trovare pronti quando la rabbia della classe lavoratrice esploderà sotto il governo del Partito unico liberista”.

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