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Palazzo Spada a “porte girevoli”, i renziani pronti a fare campagna acquisti: chi entra e chi esce

Dopo l’addio ai dem, Orsini potrebbe scegliere Italia Viva. Gruppo misto in subbuglio fra nuovi arrivi e addii. In via Mazzini scocca l’ora del congresso

Con quello di Valdimiro Orsini, i cambi di casacca andati in scena nell’ultimo anno a Palazzo Spada sono stati dodici. Uno al mese: un record. E i bene informati dicono che la stagione della “muta” non sarebbe ancora finita, anzi.

L’addio al Partito democratico del consigliere comunale, transitato nel gruppo misto, oltre che di Sara Giovannelli e Christa Falchetti Ballerani, potrebbe però aprire una stagione nuova di riposizionamenti dentro al centrosinistra. Sembra infatti che proprio Orsini sarebbe pronto ad aderire al nuovo movimento di Matteo Renzi, Italia Viva. “Non ho ancora notizie ufficiali”, dice il senatore Leonardo Grimani, rappresentante ternano del movimento renziano. Ma non è escluso che l’annuncio – ufficiale – possa arrivare nelle prossime ore.

E nelle prossime ore potrebbe arrivare anche l’annuncio del congresso comunale di Terni del Partito democratico. In punta di regolamento, i dem sono ora “fuorilegge” visto che le dimissioni dello stesso Grimani risalgono a più di un mese fa. E le norme interne al partito prevedono che, superata questa scadenza, debba essere convocato il congresso per indicare i nuovi dirigenti.

Congresso comunale che potrebbe arrivare assieme a quello regionale, verso il quale si stanno già scaldando i motori per scalare la segreteria. Tra i papabili era spuntato il nome di Tommaso Bori, neoeletto in consiglio regionale e che a Palazzo Cesaroni potrebbe essere chiamato a fare il capogruppo. Impegno gravoso che male si accompagnerebbe il compito di reggere la segreteria di un partito che ora si trova nella difficilissima fase di una ricostruzione. Scalpita, almeno sui social, il tuderte Andrea Vannini, ascaniano “doc”. Già protagonista della bagarre per la scelta del candidato sindaco a Todi nel 2017 (la scelta poi ricadde sull’uscente Carlo Rossini, non riconfermato) e candidato alle ultime regionali (non eletto) il suo attivismo oggi tradisce – forse - l’intenzione di acciuffare le redini del partito.   

Non è escluso che proprio dentro al gruppo misto del consiglio comunale di Terni nelle prossime ore – o giorni – si assista ad altre modifiche. Anzitutto, si dovrà rimettere mano alla composizione delle commissioni consigliari. Nella seconda e nella terza c’è infatti la compresenza di consiglieri del gruppo misto e dunque sarà necessario procedere ad una redistribuzione degli incarichi.

Cercando di capire se qualcun altro potrebbe lasciare il partito d’appartenenza e transitare al misto.

L’esito delle elezioni regionali ha lasciato strascichi pesanti, ad esempio in Forza Italia. Non è un mistero il “fastidio” evidenziato dal presidente del consiglio comunale, Francesco Maria Ferranti, dopo il caos candidature. E seppure Ferranti continua a ripetere che l’opzione di lasciare il partito azzurro non è al momento sul tavolo della discussione, lo stesso continua a chiedere che le conseguenze di una scelta che ha impedito a FI di esprimere un rappresentante ternano a Palazzo Cesaroni vengano affrontate dai vertici nazionali del partito per le opportune decisioni. E se così non dovesse essere, allora le conseguenze potrebbero essere altre.

Altro file da tenere sotto la lente è quello legato alla presenza di Emanuele Fiorini dentro ai Fratelli d’Italia. Una scelta “coraggiosa” quella di Fiorini che ha lasciato la Lega cerando di ripetere l’exploit che aveva aiutato il boom del Carroccio dentro al movimento di Giorgia Meloni. L’esperimento però non è riuscito e chissà che l’esperienza possa avere oggi le ore contate.

  

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