Consiglio comunale “vietato” ai giornalisti: “Ricostruzione sbagliata e in mala fede. Ecco come stanno le cose”
Intervista a Sara Francescangeli, presidente del consiglio comunale di Terni. “La sterile polemica non mi interessa. Stiamo approfondendo con il segretario comunale anche il tema delle riprese fatte dai cittadini e la questione della diretta streaming dei lavori”
“Credo di aver chiarito la mia intenzione e la mia posizione nel comunicato stampa. Onestamente, la sterile polemica costruita, in mala fede, sul nulla non mi interessa più”. Sara Francescangeli, presidente del consiglio comunale di Terni, è da qualche giorno al centro del dibattito politico cittadino per la decisione di voler normare, in base a quanto consente il regolamento dell’assemblea di Palazzo Spada, l’attività dei giornalisti durante i lavori del Consiglio stesso.
Abbiamo voluto approfondire con lei la questione, insistendo un po’, nella convinzione che qualche domanda possa – almeno a volte – aiutare a centrare qualche punto in più rispetto alle note stampa.
Lunedì, in qualità di giornalista, voglio partecipare alla seduta del consiglio comunale. Cosa devo fare?
“Viene in aula consiliare, con la sua videocamera. Le consiglio di arrivare prima delle 10 per accaparrarsi una posizione privilegiata per le riprese”.
Il tema dei video è di attualità. Nel suo intervento di qualche giorno fa sul Corriere dell’Umbria spiega che, proprio attraverso questo supporto, si potrà arrivare alla verità dei fatti rispetto a quanto accaduto lo scorso 28 agosto. Però, poi, in concreto sembra voler limitare questa possibilità. È un controsenso oppure abbiamo capito male?
“Non avete capito male, vi hanno dato, in mala fede, una ricostruzione sbagliata. L’autorizzazione del presidente, come ovunque, è relativa solo all’accesso in aula (emiciclo)”.
Sempre nel suo intervento sul Corriere, lei dice di non avere richiesto lo scorso 28 agosto “l’intervento degli agenti della polizia locale, ex articolo 84 del regolamento, che seppur saranno sicuramente intervenuti in buona fede, non erano stati ordinati a farlo”. Questa frase sembra voler anticipare una considerazione sulle responsabilità penali che la magistratura dovrà accertare. Coincidenza o altro?
“È solo, come il resto, il racconto dei fatti. E come tale non ha secondi fini”.
La questione delle riprese, e del regolamento, non prende in considerazione il fatto che un qualsiasi cittadino, col suo smartphone, possa riprendere i lavori del Consiglio…
“È vero, quello delle riprese fatte da un cittadino è un tema da approfondire a tutela della legalità e dei diritti di tutti i consiglieri e, persino del pubblico. Ne ho già parlato con il segretario comunale che darà, in merito, un ponderato parere. Ho chiesto di verificare, per gli stessi motivi, che anche lo streaming sia eseguito nel rispetto della normativa. E ciò non per vietare alcunché quanto, piuttosto, per consentire, tutelando, al contempo, gli aspetti legali che in tema di riprese e di immagini sono abbastanza rigorosi”.
Rispetto al consiglio comunale di lunedì, mi sembra che fra i vari punti all’odg non ci sia la questione dei trasporti.
“L’ordine del giorno è quello che è stato trasmesso. Ci sono due corposi provvedimenti amministrativi a cui, in ufficio di presidenza, abbiamo deciso di abbinare solo due atti di indirizzo politico per non appesantire eccessivamente l’ordine del giorno”.