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Comune di Terni, manca il numero legale: “L'appalto sulla fornitura del calore ha sciolto la maggioranza”

“La seduta del consiglio comunale è saltata per l'assenza di alcuni consiglieri delle forze che governano la città” hanno dichiarato i gruppi di M5s, Pd, Senso Civico e i consiglieri Valdimiro Orsini e Emanuele Fiorini del Gruppo Misto

Salta la seconda seduta consecutiva - in presenza - del Consiglio comunale, calendarizzato nel pomeriggio di oggi, lunedì 14 marzo. Il presidente dell’assise di Palazzo Spada Francesco Maria Ferranti ha infatti constatato la mancanza del numero legale, necessario per poter far svolgere la plenaria. Due gli appelli effettuati – il primo alle 15.10 – prima di sciogliere il consiglio.

A margine di quanto accaduto i consiglieri di Movimento cinque stelle, Partito democratico, Senso civico e i consiglieri Valdimiro Orsini e Emanuele Fiorini del Gruppo misto, hanno dichiarato a riguardo: “L'appalto sulla fornitura del calore ha sciolto la maggioranza. La seduta del consiglio comunale è saltata per l'assenza di alcuni consiglieri delle forze che governano la città”.

Secondo i consiglieri: “A gettare nel caos i lavori del consiglio sono i dubbi che stanno emergendo, anche nel centrodestra, intorno alla delibera global service per l'affidamento quindicennale delle manutenzioni e fornitura energia” evocando il primo punto all’ordine del giorno. “Un affidamento che rischia di danneggiare il comune, soprattutto in questa fase in cui gli upgrade tecnologici nella transizione energetica sono costantemente in via di sviluppo e vengono sempre più sostenuti tramite linee di finanziamento europee”.

Ed ancora: “Un provvedimento che, tra l'altro, esclude le imprese locali dalla fornitura di questi servizi. Nell'ultimo consiglio comunale era stata la vicesindaca Salvati ad abbandonare l'aula lasciando i consiglieri di maggioranza da soli ad ascoltare le argomentazioni delle opposizioni. Oggi sono stati i consiglieri di maggioranza ad aver abbandonato la giunta. A questo punto – concludono - chiediamo un gesto di responsabilità a chi governa la città, mentre si consuma la più grande crisi energetica del secolo, mentre aumentano gli stipendi di sindaco e assessori, mentre a Terni si paga una Taric del 27% superiore alla media nazionale, si sta tenendo bloccato consiglio comunale intorno a una delibera dannosa e obsoleta”.

Intervento di Alessandro Gentiletti 

Il capogruppo di Senso civico Alessandro Gentiletti ha successivamente espresso un pensiero personale sul tema, dopo aver sottoscritto l’intervento con i colleghi dei gruppi consiliari menzionati: “Rispetto per le consigliere e i consiglieri di maggioranza che oggi hanno fatto mancare il numero legale contro la delibera dell'assessora Salvati. Grazie. Una delibera che da mesi combattiamo e con emendamenti cerchiamo di migliorare. Oggi soltanto ne avrei illustrati 15, tutti incentrati sulla procedura prescelta”

“A distanza di poco più di un anno dalle elezioni, indire una gara del valore di circa 40 milioni di euro, che indebiterà l'ente per 15 anni è una roba assurda, tanto più che riguarda servizi già dati in gestione e che aumenterà i costi di quelli già gestiti internamente. Tanto più che si tratta di una gara che sarebbe indetta secondo la procedura speciale dell'interesse pubblico, che non favorisce la partecipazione e la piena possibilità di altri soggetti oltre il proponente del progetto di aggiudicarsi l'appalto. Senza considerare che la materia energetica è in continua evoluzione. Spero che a questo gesto di responsabilità, unica risposta a chi prima abbandona la seduta e poi tira dritto senza ascoltare suggerimenti e critiche, sia di esempio e prosegua. È nel dissenso verso gli ordini di scuderia che si costruisce una città diversa e migliore per tutti. È nel dissenso che si realizza il cambiamento”.

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