rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Elezioni a Terni, Federico Pasculli: “Lavoro unitario che ha portato alla spaccatura del centrodestra. Uno spiraglio da sfruttare appieno”

Il capogruppo del Movimento cinque stelle traccia un bilancio dell’attività svolta utilizzando il gergo calcistico: “Ho corso fino al triplice fischio. Spero che questo lavoro di opposizione venga preservato”

Una foto di fine mandato postata sui social per concludere la consiliatura. Lo scatto postato dai consiglieri di opposizione è l’emblema del lavoro svolto a palazzo Spada, in questi cinque anni. Una condivisione evidenziata in molteplici battaglie ‘politiche’ che si sono susseguite fino all’ultimo Consiglio comunale ordinario, prima del ‘rompete le righe’. Eppure, nonostante tale unità di intenti, la coalizione avversa a quella di maggioranza presenterà due differenti candidati, a meno di sorprese dell’ultimo momento.

Alla redazione di www.ternitoday.it è intervenuto il capogruppo del Movimento cinque stelle Federico Pasculli che ripercorre, a carattere generale, l’esperienza vissuta tra i banchi di palazzo Spada: “Sono entrato nel 2014 – ricorda – quando era stata candidata Angelica Trenta e per un’inerzia non siamo andati al ballottaggio. Tutto ciò – osserva – ci ha consentito di crescere, conoscere la città nei dettagli, entrare nelle dinamiche politiche ed amministrative, studiare. Il nostro è stato un percorso basato su conoscenze, incontri e competenze acquisite. Dalla parte opposta emerge una politica basata essenzialmente sul consenso che ha provocato solo profonde spaccature, come emerso nel recentissimo passato”.

Un atto simbolico dal valore rilevante: “Ricordo la battaglia sul gettone di presenza. Spesso si entrava in aula, passando il badge per poi uscire lasciando vuoti gli scranni. Così riuscimmo a far votare l’atto sul 70% di presenza a palazzo Spada. In pratica per poter percepire il gettone era necessario assistere almeno al 70% della seduta di consiglio e delle commissioni. Ora si assiste dall’inizio alla fine. Ricordo poi altri temi rilevanti come ambiente, economia (vertenze), sanità, la questione del Briccialdi”.

La decisione di aderire al Movimento cinque stelle: “Mi ero allontanato dalla politica ed ero molto sfiduciato, poiché speravo in un cambiamento vero che non è poi avvenuto. Ricordo di aver incontrato, fuori da un gazebo in largo Villa Glori, Luca Simonetti. Dopo un confronto piuttosto articolato decisi di interessarmi alle attività, partecipando alle prime riunioni. Mi accorsi che all’interno il gruppo era formato da persone oneste, pulite che credevano in ciò che veniva proposto”. Il primo impatto: “Fui selezionato per le politiche entrando così di getto in dinamiche a me sconosciute. Di certo è stata occasione per misurarmi con i cosiddetti mostri sacri che poi, tanto mostri sacri non erano. Una strada da autodidatta che ha consentito di misurarmi con associazioni, comitati. Una formazione sul campo la quale, alla fine, ha portato i suoi frutti e ne siamo usciti davvero egregiamente”.

Una strada ricca di insidie: “Abbiamo passato la tempesta, uscendone a testa alta, soprattutto nel momento della scissione quando tutti ci davano per spacciati. Una grande prova di carattere poiché non ci siamo disuniti. Alla fine avevamo i cittadini fuori che ci credevano quasi più di noi stessi, perché il lavoro svolto è stato riconosciuto. Il gruppo storico non si è mai sfaldato e cito, ad esempio, Valentina Pococacio, Thomas De Luca, Luca Simonetti, Filippo Marasco, Angelica Trenta, Emanuela Buccioni, Carlo Sileo, Claudio Proietti e Claudio Fiorelli”.

Il bilancio sull’ultima consiliatura: “Siamo riusciti a far convergere gli attori politici su temi, come ad esempio il reddito energetico per la povertà, dimostrando di essere una forza che si muove nella contemporaneità. L’atto di indirizzo sulla sanità, dove probabilmente si è creata la prima spaccatura tra Lega e Fratelli d’Italia, ha dimostrato la bontà dell’operato di una opposizione unita quanto coesa. In queste ultime settimane è emerso il fallimento della Lega, dal punto di vista progettuale. Dicevano di combattere la vecchia politica e sono stati buttati giù dalle poltrone, proprio per meri interessi personali. In questo caso Fratelli d’Italia ha deciso di scalzare la Lega in un progetto di sostituzione politica, solo per una questione di consenso momentaneo”.

Gli ultimi accadimenti in vista delle elezioni: “Si apre una finestra per riprendere la città. Non entro sulla questione dei candidati, poiché ogni forza politica è responsabile e le decisioni vanno rispettare. Tuttavia lo scenario è complesso e va normalizzato. Nel momento in cui si apre un’autostrada – il messaggio del capogruppo – è necessario utilizzare un briciolo di saggezza, magari evitando di percorrere arterie alternative quanto rischiose. Lo spiraglio apertosi è frutto del lavoro delle opposizioni. Se il centrosinistra cerca un prototipo di ricostruzione della classe dirigente forse, l’esperimento di Terni, può servire da insegnamento. Ci siamo mossi in modo unitario coalizione di opposizione, reggendo anche l’impatto dei cambi di casacca. Inoltre – conclude Pasculli – la copertura mediatica è stata notevole e penso che tutto ciò debba essere preso in seria considerazione”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Elezioni a Terni, Federico Pasculli: “Lavoro unitario che ha portato alla spaccatura del centrodestra. Uno spiraglio da sfruttare appieno”

TerniToday è in caricamento