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Coronavirus, Ast riparte ma finisce al centro del mirino: “Un focolaio in fabbrica sarebbe devastante”

Politica mobilitata in vista della riaccensione dei forni in viale Brin. Lega: garantire l'incolumità degli operai. M5S: test per tutti i lavoratori. Forza Italia: un premio per chi garantirà la continuità aziendale. Partito comunista: ripresa potrebbe spezzare il trend positivo di questi giorni

Il tema del giorno è la riaccensione dei forni di Acciai speciali Terni. Seppure in forma ridotta, da domani – lunedì 6 aprile – riprende l’attività nella fabbrica di viale Brin dopo lo stop imposto dall’ultimo divieto anticontagio. Dopo le perplessità espresse dal mondo sindacale, è la politica a mobilitarsi.

I consiglieri comunali della Lega, Terni

La riapertura dello stabilimento di Ast Terni, fissata a lunedì 6 aprile, desta la più viva preoccupazione. Prendiamo atto della decisione del Prefetto di Terni, basata sulle incomprensibili norme legislative stabilite dal Governo PD-5 Stelle che travalicano le competenze del sindaco e dell’amministrazione comunale. Non possiamo tuttavia non prendere in considerazione i rischi che tale scelta comporta per la salute degli operai. Fermo restando che la prudenza avrebbe suggerito di prolungare la fermata, esprimiamo solidarietà ai lavoratori dell’acciaieria.

Solleciteremo l’azienda e le autorità preposte a controllare che il livello di sicurezza sia massimo per garantire l’incolumità degli operai e che a ognuno di loro siano distribuiti idonei Dpi, guanti e mascherine in primis, oltre a garantire periodiche visite mediche e tamponi. Come Lega vigileremo affinché ciò avvenga. Siamo disponibili ad ascoltare tutte le osservazioni e a portare le istanze dei lavoratori nelle sedi opportune. Da quanto apprendiamo, ci rendiamo conto che le criticità sono molteplici in quanto da e per l’azienda transitano merci e persone provenienti da ogni parte d’Italia

Thomas De Luca e Federico Pasculli, capigruppo M5S in Regione e al Comune di Terni

Di fronte alla discutibile scelta di riavviare l’attività del polo siderurgico di Terni dopo la fermata degli scorsi giorni, nell’assordante silenzio del sindaco e della presidente della Regione, riteniamo imprescindibile un intervento rigoroso e diretto a tutela della salute pubblica.

I test a tappeto su tutti i dipendenti prima del ritorno a lavoro e ripetuti successivamente ad intervalli regolari di tempo sono una necessità imprescindibile per i lavoratori delle acciaierie di Terni. Il rilevamento della temperatura corporea risulta una misura risibile e totalmente in controtendenza rispetto alle evidenze scientifiche che stanno attestando una grave e abnorme sottovalutazione della presenza di asintomatici.

Per la stessa ragione per cui ormai da settimane stiamo chiedendo un’attività di screening su operatori sanitari, forze dell’ordine, addetti dei supermercati e della filiera agroalimentare, corrieri, impiegati, operai e tutti coloro che continuano ad essere esposti anche in questi giorni di quarantena.

Il rischio di riaccendere un focolaio infettivo potrebbe inoltre aggravare una situazione sanitaria ancora in affanno complicando una condizione che proprio in questi giorni inizia ad avere dati rassicuranti.

Seppur con tutte le cautele e le incertezze di un fenomeno la cui conoscenza si sta evolvendo repentinamente giorno dopo giorno, la direzione che sembrerebbe tracciare la fase due di questa emergenza è quella di accertare la presenza di persone che hanno sviluppato immunità al virus, anche se temporanea, e ripartire da queste per una progressiva riapertura delle attività.

Lo sviluppo di un focolaio di infezione all’interno della fabbrica avrebbe conseguenze devastanti per tutto il territorio regionale, non solo dei lavoratori ma anche delle loro famiglie e di tutte le comunità dove esse risiedono. La mancata adozione di ogni ragionevole e necessaria precauzione costituisce un rischio la cui assunzione di responsabilità non è circoscritta nel perimetro burocratico-amministrativo ma riguarda in primo luogo le istituzioni locali.

Da parte nostra ci sarà una costante attenzione e un fermo supporto ad ogni azione, politica e non solo, volta alla tutela dei lavoratori e dei cittadini umbri.

Raffaele Nevi, deputato Forza Italia

Ricominciare a produrre comporta sicuramente dei rischi e quindi auspico la massima responsabilità da parte di tutti e il massimo dialogo tra azienda e sindacati. I lavoratori ancora una volta stanno dando prova di grande responsabilità vista la situazione molto delicata in cui si trova azienda in rapporto alla concorrenza mondiale ma nessuno può barattare il lavoro con la salute e quindi occorre fare di tutto per assicurare il massimo della sicurezza sanitaria innanzitutto. Chiaramente dobbiamo fidarci del prefetto che ha gestito la vicenda direttamente e delle autorità preposte. Da parte nostra come movimento politico di Forza Italia cercheremo, a livello nazionale, di prevedere un premio per quei lavoratori che assicureranno la continuità aziendale e con essa la possibilità per l’Italia di rimanere competitiva con le sue produzioni strategiche. Se ci sarà unità e attenzione tra tutti sarà una grande prova e un grande esempio per tutto il Paese.

Partito comunista Terni

Abbiamo notato tutti il sentimento di disapprovazione espresso da alcuni esponenti delle amministrazioni regionali del nord Italia quando il Consiglio dei Ministri ha deciso di concedere ad un genitore di passeggiare con il proprio figlio, ritoccando così in maniera “pericolosamente positiva” il precedente DPCM.

Noi, oggi, vorremmo lo stesso senso di indignazione di fronte al nulla osta che ha concesso il nostro prefetto nei riguardi dell’Ast.

Acciai Speciali Terni, una produzione contingente, ma non necessaria in questo momento di piena crisi sanitaria. Una ripresa che potrebbe spezzare il trend positivo di questi giorni, una ripresa che potrebbe rendere nulli gli sforzi che abbiamo, tutti insieme, fatto finora.

Le nostre amministrazioni leghiste, comunali e regionali, non si smentiscono mostrandoci, come sempre, “coerenza”: sono stati messi in quarantena paesi con meno abitanti rispetto alla mole di dipendenti di questa fabbrica che ripartirà a breve.

Una ripresa voluta dai padroni e approvata dalle suddette autorità, a discapito della sicurezza dei lavoratori e della salute cittadina. A favore solamente dei profitti dei “soliti”.

Rifondazione comunista Terni

Riparte il ciclo produttivo in Ast, concessione fuori da ogni logica di buon senso e di responsabilità.

Nessun esigenza produttiva può risultare preminente alla salute pubblica. Le logiche di profitto della multinazionale TK sostenute da Confindustria non devono avere il sopravvento.

Ancora una volta a subire il ricatto saranno i lavoratori, che in migliaia torneranno da domattina a svolgere le proprie mansioni rischiando di esporsi al contagio e di esporre direttamente le famiglie, tutta la città di Terni ed il territorio provinciale.

Il rischio che la fabbrica possa caratterizzarsi come luogo di diffusione è concreto, lo hanno denunciato le organizzazioni sindacali che hanno monitorato le modalità di lavoro e le procedure di prevenzione.

Esiste un rischio generale che investe la città di Terni, una città che in queste settimane deve essere fiera della risposta responsabile alle misure di contenimento sociale e che questa decisione rischia di vanificare totalmente.

Riteniamo vergognoso il silenzio della Regione, dell’amministrazione di Terni e del Sindaco, primo garante della salute pubblica, indisponibile o forse incapace di far prevalere le prerogative della città sugli interessi particolari e dannosi della multinazionale. Non ci stupisce neanche il silenzio di larga parte del quadro politico istituzionale, ne conosciamo e denunciamo da tempo le vicinanze e disponibilità con le organizzazioni padronali come Confindustria, vero nemico pubblico in questa fase di emergenza sanitaria nazionale.

Ancora una volta è la logica padronale e privata a prevalere sull’interesse pubblico ed anche sulle leggi dello stato.

Esprimiamo piena vicinanza ai lavoratori ed a tutti coloro che sono investiti da questa situazione. Siamo di fronte ad un doppio ricatto: oggi come rischio per salute singola e collettiva, domani la minaccia verso i lavoratori relativa alla possibile contrazione di mercato.

Difendiamo la salute. Difendiamo il lavoratori.

Sinistra Civica Verde e Sinistra Italiana Articolo 1

Incomprensibile e fuori contesto la scelta del prefetto che, su richiesta dell’azienda e con il placet (visto il silenzio) della presidente della regione e del sindaco di Terni, ha concesso l’autorizzazione alla totale riapertura degli impianti di Ast, quando altre realtà importanti del territorio sono ancora chiuse.

Non ci sembra che così si rispettino gli obbiettivi di proseguimento delle restrizioni predisposte dal nuovo decreto del presidente del Consiglio al 13 aprile.

La nostra città finora ha retto in termini di contagi e decessi, quanto ancora potremo mantenere questo trend con una fabbrica da tre mila persone in attività?

Ringraziamo il lavoro incessante svolto dalle organizzazioni sindacali, dalle Rsu ed Rls in una trattativa estenuante con la dirigenza Ast, la quale, ancora una volta, si mostra distante dagli interessi primari dei lavoratori che non possono essere considerati fondamentali e strategici solo a piacimento dei vertici aziendali.

È indispensabile, inoltre, che si continui a vigilare con più accuratezza sulla sicurezza in tutte le realtà e luoghi di lavoro del nostro territorio, che non merita di essere governata da amministratori insipienti e subalterni agli interessi economici. Non ci esprimiamo sui soliti lacche’ che in queste ore si stanno sbracciando a dimostrare la loro vicinanza ai vertici aziendali... “Occorre ripartire quanto prima!!!”. Siamo d’accordo, ma in sicurezza per i lavoratori e le lavoratrici e la città tutta.

Michele Rossi Terni Civica

"Preso atto della decisione del Prefetto per la riapertura dell'acciaieria, occorre da subito vigilare al massimo sul rispetto delle prescrizioni sanitarie. Non si deve abbassare la testa ne volgerla altrove, massima dovrà essere l'attenzione nella verifica del totale rispetto delle dotazioni dei dispositivi di protezioni individuali, mascherine e guanti oltre alla possibilità di eseguire periodici tamponi. Ci tengo ad esprimere vicinanza e solidarietà agli operai che torneranno al lavoro con comprensibile preoccupazione per loro stessi e per le loro famiglie. 
Inoltre ho la preoccupante sensazione che la riapertura dell' AST possa avere effetti disastrosi anche sul generale rispetto del messaggio "rimanete a casa" e quindi sui comportamenti da quarantena che siamo tutti ancora obbligati a rispettare. Non passi assolutamente il messaggio che se riapre l'Ast vuol dire che riapre la città e che siamo tutti fuori pericolo e possiamo uscire dalle nostre case. 
Non è per niente cosi. Cari concittadini ternani, siate ancora responsabili, fatelo capire ai vostri famigliari e conoscenti, sarebbe stupido mollare proprio adesso. Purtroppo ancora corriamo rischi e non siamo fuori da questo maledetto incubo. Non possiamo permetterci questo stupido errore."

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