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Terni, Maurizio Cecconelli: “Dalla stessa parte politica fin dagli albori. Occorre instradare i cittadini ad una forte identità culturale”

L’assessore alla cultura: “Nel 2028 la città festeggerà 2700 anni dalla sua nascita. Per poterla amare appieno occorre viverla”

Due anni al timone dell’assessorato alla cultura per Maurizio Cecconelli, subentrato nel giugno 2021 all’interno della giunta comunale. Alle prossime elezioni amministrative punterà dritto al bis, dopo aver vissuto la sua prima esperienza nell’aula di palazzo Spada dapprima come ‘semplice’ consigliere, poi da capogruppo ed infine come assessore. Ha potuto constatare con mano la crescita di Fratelli d’Italia. Dai due esponenti iniziali (in coppia con Orlando Masselli) il partito ha chiuso la consiliatura con otto componenti.

Alla nostra redazione di www.ternitoday.it l’assessore alla cultura ripercorre sommariamente la sua esperienza professionale: “Da 57 anni vivo a Terni, eccezion fatta per i trasferimenti legati a motivi di studio. Dopo aver terminato i cinque anni al Donatelli ‘appena nato’ ho proseguito a Roma laureandomi in Giurisprudenza”. La passione per il giornalismo: “Mentre scrivevo la tesi collaborai con la Nazione ed il Corriere dell’Umbria, riuscendo anche ad iscrivermi all’albo dei pubblicisti. Tuttavia era necessario focalizzarsi sull’esercizio della pratica forense. Da ventinove anni ricopro la professione di avvocato, anche grazie al supporto di mio padre, in particolar modo nel diritto penale, civile e soprattutto diritto del lavoro”.

La professione di legale: “Ai rapporti personali ho sempre tenuto. Occorre sempre essere realisti, cercando di conciliar le esigenze dei singoli attraverso un approccio freddo, razionale che spesso si scontra con le singole aspettative. Fino agli anni novanta i lavoratori erano tutelati dalla giurisprudenza. Il singolo dipendente occorre farlo ragionare, nei momenti soprattutto di grande emotività. I giudici percorrono la strada della conciliazione mentre con le aziende è fondamentale ricercare un equilibrio anche se ci si ritrova dalla parte ‘debole”. Una curiosità raccontata da Maurizio Cecconelli: “Colleziono quotidiani provenienti da tutto il mondo. Conservo le prime pagine che hanno raccontato gli eventi più importanti accaduti negli ultimi quarant’anni. Il giornalismo resta una grande passione, affiancata a quella della professione di avvocato. In quest’ultimo periodo, a causa dei molteplici impegni nel ruolo di assessore, ho esercitato meno andando ad implementare lo studio con nuovi collaboratori”.

La politica: “Sono sempre dalla stessa parte, fin dagli albori, anche quando il partito era ai minimi, in termini percentuali. Inizialmente nel Fronte della gioventù per poi passare al Movimento sociale, Alleanza nazionale e confluire in Fratelli d’Italia. Alle scuole superiori ricordo con piacere l’impegno nel Consiglio di istituto per poi partecipare attivamente nel Fronte, poiché deteneva una sede dove ci riunivamo con amici e militanti”. La candidatura di Leonardo Latini: “Essendo un collega che conoscevo la sua presenza m’ha ulteriormente stimolato nello scendere in campo. Alla fine siamo entrati in Consiglio con Orlando Masselli, dopo aver compiuto un percorso di assoluta condivisione”.

Dapprima Consigliere poi capogruppo: “Un ruolo diverso perché occorre conoscere tutti gli atti, studiare, partecipare alle riunioni e dettare la linea. Ci siamo ritrovati a crescere, in modo graduale e pertanto sono aumentate anche le responsabilità”. Poi è arrivata la chiamata di Latini: “Un impegno davvero gravoso, sotto il profilo del tempo da impegnare. Collaborare con le associazioni, partecipare agli eventi ma soprattutto imprimere una direzione, a livello culturale e istradare i cittadini verso una identità culturale. La nostra è una città viva ma è necessario trasmettere tutto ciò anche fuori dai confini territoriali. Non è possibile limitare il lavoro alla mera rappresentanza. Occorre intervenire per dare un input. I risultati si stanno iniziando a vedere. Essendo subentrato devo dare atto a chi mi ha preceduto che aveva dato un proprio indirizzo. Poi ognuno ci mette del suo.”

San Valentino è un tema centrale, anche della campagna elettorale: “Basterebbe aggiungere ‘Di Terni’ per dargli quella connotazione internazionale e veicolare ulteriormente la figura del santo. Il nostro patrono è già conosciuto in tutto il mondo. Nei giorni scorsi abbiamo presentato un progetto coinvolgendo partner davvero importanti. Occorre dunque remare dalla stessa parte unendo la componente storica, religiosa ed imprenditoriale a quella affettiva. Nel 2028 poi festeggeremo i 2700 anni dalla nascita di Terni. Se dovessi essere confermato – afferma l’assessore – nominerò un comitato scientifico, iniziando ad organizzare delle iniziative di lungo periodo. Tuttavia - conclude – per poter amare la città occorre viverla, nutrendo l’ambizione di volerla migliorare”.

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