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Elezioni a Terni, la ricetta di Marco Cecconi: “La città deve decidere tra la politica o l’isolamento”

Il candidato di Fratelli d’Italia è stato il più votato nella coalizione di centrodestra: “La volontà di fare squadra e la presenza in mezzo alla gente pagano sempre”

Con 637 preferenze, Marco Cecconi è stato il più votato dell’intera coalizione di centrodestra. Il candidato in quota Fratelli d’Italia ha riscosso un risultato personale rilevante al primo turno nell’attuale tornata elettorale. Cecconi non si nasconde in vista del ballottaggio, dichiarando che i ternani dovranno decidere tra “la politica che governa e che ha un filo diretto con Roma e l’isolamento politico”. Il più votato del centrodestra fa una disamina a tutto tondo sul risultato del voto in città, dando una sua prospettiva anche sull’appuntamento cruciale in programma il prossimo weekend, quando i ternani saranno di nuovo chiamati per decidere il nuovo sindaco tra Orlando Masselli e Stefano Bandecchi (confronto domani al Cenacolo San Marco ore 12)

Cecconi, soddisfatto del risultato personale ottenuto al primo turno? “Nel corso delle ultime tornate sono uscito con ottimi risultati sia nel 2014, nel 2018 e anche quest’anno. Il lavoro costante, la presenza in mezzo alla gente, la disponibilità a trovare delle soluzioni e la volontà di fare squadra evidentemente hanno un loro peso e premiamo sempre. Perché le cose si possono fare bene e in maniera veloce, che poi non è altro che il mio slogan sperimentato sul campo”. 

Fratelli d’Italia ha perso diversi voti rispetto alle politiche dell’anno scorso, come lo spiega? “Tutto è dipeso dal peso delle liste che si sono aggiunte alla competizione, che hanno giocoforza influito sui dati finali, che vanno comunque contestualizzati. Fratelli d’Italia passa dal 6,33% del 2018 al 17,94% circa delle attuali. Se vogliamo raffrontare questo dato rispetto alle politiche è dato inferiore, dipeso come detto dalla presenza delle tante liste in gioco”.

Considerazioni in vista del ballottaggio tra Masselli e Bandecchi? “I cittadini dovranno scegliere se desiderano essere amministrati dalla politica che incide sui sistemi grazie a un contatto diretto con il Governo centrale di Roma o se chiudersi nell’isolamento politico. Quindi si parla di non ripartire da zero dopo cinque anni costellati, comunque, anche da risultato positivi. Inoltre ho diversi interrogativi da porre su Bandecchi”. 

Quali? “È grave che un candidato si permette di entrare al Pronto soccorso scattando foto alle strutture, strumentalizzando le vicende sanitarie ai fini della campagna elettorale quando non è di certo notizia di oggi il suo interesse diretto nella costruzione di una clinica privata. Fuori luogo anche perché è noto a tutti come la Regione abbia reperito i fondi per il nuovo ospedale. Qualcuno gli ha aperto le porte, e dovrà assumersi le sue responsabilità con il fascicolo che arriverà al direttore Casciari. Che cosa farà Bandecchi, poi, quando si dovrà autorizzare la costruzione di Ternanello e del progetto relativo allo stadio-clinica? Cosa farà, dunque, un sindaco in evidente clima di conflitto d’interessi? 

Il Partito Democratico non è arrivato al ballottaggio, quali sono le cause secondo lei? “Il Partito Democratico oggi a livello nazionale è ridotto ai minimi storici. Non ha posizionamento su nulla se non quello di ritenere le patrimoniali possibili soluzioni ai problemi. Quindi, poi, i cittadini scelgono di conseguenza”. 

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