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Amelia al voto, l’ultimatum: “Passo indietro di tutti i candidati per mettere fine a questo irragionevole e sciagurato scenario”

Rete resistente mette nel mirino il Pd e Piero Bernardini: “Irresponsabilità politica nella scelta di una figura divisiva e provocatoria, serve un nome di alto profilo per l’affermazione del campo progressista”

Citano Martin Luther King: “Può darsi che non siate responsabili della situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non farete nulla per cambiarla”. E poi rilanciano: serve un passo indietro da parte di tutti per individuare una “candidatura di alto profilo”. Ma l’intervento suona più come un ultimatum.

La firma è quella di Rete resistente, nodo del contendere è la candidatura a sindaco di Piero Bernardini. Medico, già vicesindaco con Fabrizio Bellini, segretario comunale del Partito democratico. A dare il via libera alla sua corsa una nota firmata da Partito democratico, Azione, Centristi per l’Europa e Italia Viva. Un pezzo della (possibile) coalizione di centrosinistra da cui – appunto – Rete resistente resta fuori, assieme ad altri calibri importanti. Rifondazione comunista già da tempo aveva stigmatizzato il comportamento del Pd e la volontà di indicare il nome del candidato sindaco per le Amministrative di ottobre. Il Movimento 5 Stelle non ha ancora espresso alcuna posizione ed Europa verde ha avviato una sua campagna che dovrebbe portare al sostegno di Marco Rubini. Fuori dalla nota di appoggio a Bernardini anche i Socialisti che avevano già fatto pervenire il loro “no” al termine di una cena consumata la scorsa settimana.

Per completezza, e nonostante le manifestazioni pubbliche, anche dentro lo stesso Partito democratico ci sarebbe qualche perplessità rispetto alla candidatura Bernardini che contrasta con quella che sembrava essere invece la volontà di individuare un nome “neutro”, che insomma non fosse immediatamente riconducibile alle stanze della politica. Ma tant’è.

Ora, la parola passa appunto a Rete resistente: “L’irresponsabilità politica della dirigenza del Pd amerino è un qualcosa di mai registrato in precedenza. La segreteria del Pd ha manifestato tutta la sua incapacità a condurre un tavolo programmatico con le forze politiche che si erano incontrate da febbraio, costrette a registrare fin dall’inizio l’ostinazione del Pd a voler accampare diritti sulla candidatura. Ciò ha comportato una progressiva e inarrestabile frantumazione del tavolo stesso. Una irresponsabilità che ancora oggi si fa strada con resoconti mistificatori. Rete resistente ha sempre lavorato per un programma condiviso e per la scelta comune di un candidato o una candidata che lo rappresentasse e qualora ciò non fosse stato possibile, Rete resistente ha proposto primarie di coalizione prima della sua sospensione dal tavolo politico (marzo 2021)”.

“Di fronte allo scenario odierno, Piero Bernardini si definisce inclusivo e plurale, mentre al contrario è riuscito soltanto ad essere divisivo e provocatorio, non accettando nessuna critica alla sua condotta politica. Abbiamo più volte ripetuto il senso della proposta avanzata da Rete resistente sulla candidatura di Luciano Rossi che grazie al suo profilo civico e alle sue esperienze politiche e sociali, avrebbe potuto portare, a nostro avviso, ad una larga convergenza. Vogliamo nonostante ciò riaffermare ancora una volta tutto il nostro senso di responsabilità”.

Eccola dunque quella che viene indicata come “una ulteriore ed ultima proposta” indirizzata a “tutti coloro che sono davvero interessati a trovare una strada comune verso le elezioni per l’affermazione del campo progressista e per il rilancio di Amelia e delle sue frazioni”.

Proposta che “richiede la disponibilità a compiere il famoso passo indietro a tutti i candidati a sindaco al fine di facilitare una rapida intesa per la formazione di una coalizione che riesca ad esprimere energie e persone qualificate a sostegno di una candidatura di alto profilo che, per esperienza amministrativa e posizione politica, possa mettere fine a questo irragionevole e sciagurato scenario. Riteniamo che il tempo per i tatticismi e/o per i passi falsi sia giunto al termine”.

Quanto tempo per un accordo? “Resteremo in attesa di conoscere a breve – sottolinea Rete resistente - una risposta a questa nostra posizione”.

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