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Elezioni a Terni, centrodestra unito ma non troppo: le “condizioni” di Fratelli d’Italia

Intervento del coordinatore provinciale Paolo Alunni Pistoli: serve un tavolo permanente per sciogliere i nodi ancora in essere e per chiarire ruoli e squadra

Uniti, ma non troppo. La prossima primavera si vota per il rinnovo dell’amministrazione comunale di Terni ma sulla strada che porta alle urne qualche “sassolino” rischia di creare più di uno scossone alle forze in campo. Se a sinistra ancora il campo (più o meno) largo deve trovare una sua quadra, nel centrodestra le cose – almeno sulla carta – sembrerebbero meno complesse. Ma “l’unità della coalizione è un tripode che per avere successo deve poggiare su tre gambe”.

A mettere nero su bianco le “condizioni” perché questo matrimonio non finisca anzitempo è Paolo Alunni Pistoli, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Terni, che sottolinea la necessità per cui “i partiti della coalizione invece di mandare messaggi di fumo, inaugurino in modo serio e costruttivo ed in tempi brevi un tavolo permanente di confronto per sciogliere tutti i nodi ancora in essere”.

Si va compatti, insomma, ma ci sono delle regole da fissare e rispettare e – soprattutto – dei nodi da sciogliere. “In questo frangente – spiega il coordinatore provinciale dei meloniani - è necessario quanto prima mettere in chiaro le regole d’ingaggio che riguardano ruoli e squadra e che sono a tutt’oggi oggi elementi da chiarire nel percorso di confronto che va immediatamente avviato”.

Tradotto dal linguaggio che si parla nelle segreterie di partito, tutto questo sta a significare che le cose, rispetto a cinque anni fa, sono cambiate. E bisogna tenerne conto.

La “road map” tracciata da Fd’I dunque sottolinea la necessità della “stesura di un programma fortemente partecipato che delinei la fase due del centrodestra al governo di Terni”, la “capitalizzazione del buon lavoro amministrativo svolto in questi anni” ma soprattutto quella di dare il (giusto) “peso specifico di ogni componente politica nell’assunzione di responsabilità di governo e guida della città”.

Ossia: a trainare la coalizione ad oggi non è più la locomotiva della Lega ma quella di Fratelli d’Italia. E se il candidato sindaco è (o sarebbe?) ancora Leonardo Latini, il resto della squadra va deciso attraverso il criterio delle urne. Dove i Fratelli d’Italia, ad oggi, fanno la parte del leone. Chi ha orecchie per intendere...

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