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"Altro che invenzione della sinistra, l'inquinamento a Terni c'è, eccome"

Verso il voto, intervista a Francesca Arca candidata nella lista Kenny per Terni: “Problemi sociali e problemi ambientali sono collegati. L’emorragia dei giovani dalla città è dilaniante, dobbiamo fermarla”

Protagonista di anni di battaglie ambientali e sociali, Francesca Arca – classe ‘68, sposata, madre di tre figli e IT project manager in Arvedi-Ast – ha deciso di restare in trincea anche in occasione delle prossime elezioni amministrative a Terni nella lista Kenny per Terni, che unisce civici, alleanza Verdi-Sinistra e Partito socialista italiano. E lo sta facendo in bici, con una campagna elettorale ad impatto zero.

Perché ha deciso di candidarsi?

“Sono anni che combatto in prima linea, che denuncio i problemi legati all’inquinamento. Che a Terni c’è e non è un’invenzione della sinistra, come dice qualcuno. Abbiamo presentato esposti, denunce, petizioni, anche contro il piano regionale dei rifiuti. Le questioni ambientali e i problemi sociali sono collegati. Dobbiamo spingere per la transizione ecologica perché sappiamo che l’ammodernamento degli impianti contribuirebbe anche ad abbattere il caro bollette e quindi a risolvere molte crisi sociali. Terni è area Sin e necessita quindi di bonifiche, della chiusu dell’inceneritore, del recupero della qualità dell’aria nella conca ternana-narnese e non di ulteriori aggravi ambientali, come il maxi impianto fanghi dai depuratori di tutta l'Umbria e due nuovi inceneritori a bio gas a Terni e a Vascigliano, come prevede il piano regionale dei rifiuti. Come Europa verde abbiamo inviato ricorso al commissario per l’ambiente, difensore civico e Corte di giustizia europei contro il piano regionale dei rifiuti e per l' inquinamento a Terni. L’Ue ha promosso per questo due petizioni europee.”.

Lei è tra le più attiva sul tema del teleriscaldamento a Terni. A che punto siamo?

“A me risulta che servano 40mila euro per attivare questo progetto, per il suo completamento, per il prolungamento della rete e per la messa in opera. Grazie alla quale avremmo acqua calda e riscaldamento per migliaia di persone. Ma a questo va collegato anche un piano complessivo di efficientamento energetico a livello territoriale”.

A suo modo di vedere, a sinistra era possibile costruire un campo largo e dunque presentarsi con un unico candidato?

“Quella del campo largo è stata un’occasione sprecata. C’è stato chi ha anticipato i tempi con una propria presa di posizione. Abbiamo proposto la strada delle primarie, che però non era percorribile in altri territori come Umbertide e Corciano e di conseguenza non è stata attuata neanche a Terni”.

Qual è stato l’errore più grave commesso dalla giunta guidata da Leonardo Latini?

“L’errore più grave è stata le cessione del 49% di Asm ad Acea. Un passaggio che rappresenta un grosso ostacolo per la riduzione della Taric. Che, sottolineo, viene calcolata sul cento per cento del lordo dei metri quadri e non sull’80% della superficie totale come invece prevedrebbe la norma”.

Perché i ternani dovrebbero votare per lei e scegliere José Kenny come sindaco della città?

“Come sindaco, Kenny vuole fermare l’emorragia di giovani che è dilaniante. Assistiamo continuamente al fenomeno di centinaia di ragazzi che lasciano Terni per studiare e poi non tornano perché non hanno opportunità di crescita, di lavoro e di futuro. Vogliamo replicare in città l’esperienza del sindaco della notte, già proposta in realtà come Amsterdam, Berlino, Roma e Trento, ma anche quella degli stati generali per toccare con mano la situazione dei giovani e parlare con loro alla ricerca di soluzioni”.

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