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“Terni può avere un ruolo rilevante in Umbria e in Italia, Kenny sarebbe un sindaco eccellente”

Verso le elezioni, intervista al candidato. Salvatore Grillo: “Sono riconoscente a questa città che mi ha dato tanto, metto a disposizione le mie competenze: non ho vincoli e non devo vivere di politica”

Napoletano d’origine ma ternano d’adozione dove vive dal 1986 e dove è stato prima capo di gabinetto e poi viceprefetto. Avvocato, sposato e padre di due figlio, oggi Salvatore Grillo – che ha lavorato anche nelle prefetture di Salerno, Perugia e Viterbo ed è stato commissario tra gli altri nei comuni di Gualdo Tadino e Valentano, di cui è anche cittadino onorario - si presenta alle prossime elezioni amministrative a sostegno della candidatura a sindaco di José Maria Kenny.

Che cosa l’ha spinta a mettersi in gioco e quindi a candidarsi?

“Vivo a Terni dal 1986, dove in prefettura ho svolto gran parte della mia carriera sino al 2008, allorché da vicario del prefetto sono stato chiamato a svolgere le mie funzioni nelle sedi di Salerno, Perugia e Viterbo, mantenendo, tuttavia, la mia famiglia ed i miei centri di interesse in questa città. Non ho mai fatto politica, ma per la mia attività professionale ho sempre lavorato a diretto contatto con le realtà territoriali - in particolare a Terni per 22 anni - per conoscerne le problematiche ed operato per trovare soluzioni. La mia esperienza professionale si è quindi sviluppata in relazione a sicurezza urbana, protezione civile, tensioni sociali, relazioni sindacali ed enti locali. A tale proposito ho svolto significative esperienze di amministrazione straordinaria in vari comuni dell’Umbria, Campania e Lazio e due di questi (Gualdo Tadino e Valentano) hanno voluto conferirmi per l’apprezzata amministrazione la cittadinanza onoraria. Ho accettato di candidarmi nella lista del professor Kenny, “Kenny Innovare per Terni” perché, riconoscente, ho avvertito il bisogno di mettermi al servizio di questa città che mi ha dato tanto, dove ho costituita la mia famiglia, dove sono nati i miei figli e che sento sinceramente mia. Mi è stato chiesto di mettere a disposizione le mie competenze e, onorato, lo faccio volentieri e con entusiasmo, portando il mio contributo professionale e di esperienze per il bene della nostra comunità, senza pregiudizi verso alcuno ed alcuna idea. Lo faccio, forte di uno spirito di servizio che mi deriva dall’essere uomo delle istituzioni, servite nelle prefetture con dignità ed onestà per 40 anni e libero da vincoli, condizionamenti e compromessi, qual è una persona che non deve vivere di politica, che non è alla ricerca di visibilità o di rendite di posizione personali, ma è solo sostenuta dalla passione di un impegno civile”.

Quali sono, a suo modo di vedere, le potenzialità ancora inespresse di Terni e che invece andrebbero stimolate?

“Assistendo al primo confronto dei candidati sindaci del 17 aprile scorso, ho percepito netta l’impressione che dalle risposte di tutti i candidati emergesse l’immagine di Terni di fine anni 90 ed inizio 2000, quando in città venivano presidenti della Repubblica, papi, l’acciaieria contava su eccellenze come il magnetico, il videocentro stupiva tutti con la creazione dell’extraterrestre E.T., a Papigno si lavorava per vincere Oscar, a Carsulae c’erano i concerti di Umbria Jazz, il brand San Valentino era sostenuto fortemente dal comune sul versante laico e dalla curia su quello religioso, la città era protetta da un protocollo che la rendeva ‘Accogliente e sicura’ e cosi via… Ecco, quel modello era solo l’embrione di potenzialità che avrebbero potuto svilupparsi e sicuramente migliorarsi ed è - secondo me - quello il modello dal quale partire e nel quale innestare le idee fortemente innovative del professor Kenny su ecosostenibilità, sanità, sviluppo industriale, infrastrutture e connessione con le realtà limitrofe per recuperare e consolidare una posizione rilevante di Terni all’interno della regione ed in campo nazionale ed attirare l’attenzione di investitori sul territorio”.

Quali sono stati gli errori più evidenti commessi in questi cinque anni di amministrazione Latini?

“Come ho avuto modo di dire, non sono un politico e quindi non mi rendo la libertà di esprimere giudizi sull’operato di chi ha gestito l’amministrazione pubblica negli ultimi anni. Piuttosto preferisco dire che ho conosciuto la visione della politica del professor Kenny e la ho abbracciata, trovandola pienamente rispondente alle mie aspettative ed idee e per la quale mi spendo in prima persona con ogni energia”.

Le chiedo un parere sul centrosinistra: si poteva fare di più per trovare un accordo e costruire il cosiddetto “campo largo” oppure no?

“Anche sul parere se il centrosinistra a Terni poteva trovare un accordo per costituire il cosiddetto campo largo, ritengo che questo sia materia di interesse della politica dei livelli superiori e decisionali. Io da cittadino penso che sia opportuno in un sistema di coalizioni – che ho studiato nella indimenticabile opera del professor Crisafulli, costituzionalista insigne - ricercare le forme più opportune di cooperazione con le forze politiche con le quali si rinvengono affinità e punti in comune”.

Ultima domanda, un appello ai cittadini: perché i ternani dovrebbero votare per lei?

“Le premetto che per me è già un onore rivolgere agli elettori la mia richiesta di voto. Chiedo di votare per me innanzitutto perché sarebbe un voto dato anche ad un candidato sindaco di eccellenti qualità e poi perché spero che i cittadini vogliano essere serviti e rappresentati da chi può – realmente - vantare competenze professionali e culturali e che ambisce a svolgere un pubblico mandato solamente per passione, non dovendo - come già ricordato - vivere di politica o ricercare particolari personali visibilità”.

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